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  • Giovedì 18 settembre 2025

Il grande sciopero contro i tagli alla spesa pubblica in Francia

È la seconda mobilitazione di massa contro il governo nel giro di dieci giorni, e una delle più partecipate degli ultimi due anni

Un uomo sventola una bandiera francese durante la manifestazione di Parigi, Francia, 18 settembre
(EPA/YOAN VALAT/Ansa)
Un uomo sventola una bandiera francese durante la manifestazione di Parigi, Francia, 18 settembre (EPA/YOAN VALAT/Ansa)
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Centinaia di migliaia di persone stanno partecipando allo sciopero nazionale indetto per giovedì in Francia contro i tagli alla spesa pubblica proposti dal governo. È la seconda giornata di ampie proteste in dieci giorni, dopo quella organizzata lo scorso 10 settembre dai gruppi di attivisti riuniti sotto il nome di “Bloquons tout”, cioè “Blocchiamo tutto”. In entrambi i casi i manifestanti criticano l’austera proposta per la legge di bilancio e le diseguaglianze sociali ed economiche nel paese. Sono anche le mobilitazioni più partecipate degli ultimi due anni, assieme a quelle contro la contestata riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron.

Le manifestazioni sono state largamente pacifiche, con poche eccezioni. A Parigi attorno alle 17 ci sono stati scontri tra le forze dell’ordine e un gruppo di manifestanti in testa al corteo. Alcune persone hanno danneggiato la vetrina di una banca nell’11esimo arrondissement, a est del centro, e la polizia ha usato gas lacrimogeni in diverse occasioni. Ci sono state tensioni anche a Rennes e a Lione, dove sono stati feriti due agenti di polizia e un giornalista. Il ministero dell’Interno ha parlato di 181 persone arrestate, di cui 31 nella capitale.

Secondo la confederazione di sindacati CGT alle mobilitazioni indette in tutto il paese sta partecipando più di un milione di persone; secondo le stime del ministero dell’Interno, invece, alle 18 i partecipanti erano circa la metà. In mattinata decine di scuole sono state bloccate dagli studenti e la gran parte delle farmacie è rimasta chiusa. Il ministero dei Servizi pubblici ha detto che ha scioperato circa l’11 per cento dei 2,5 milioni di dipendenti pubblici del paese, perlopiù nel campo dell’istruzione. Ci sono stati disagi anche nei trasporti, mentre la società energetica EDF ha segnalato un calo nell’erogazione di energia elettrica verso l’ora di pranzo a causa dello sciopero del personale in alcune delle centrali del paese.

Lo sciopero nazionale era stato indetto per protestare contro i tagli proposti nell’impopolare e contestata legge di bilancio del 2026, che è stata presentata dall’ex primo ministro François Bayrou e prevede una riduzione della spesa pubblica di circa 44 miliardi di euro. L’attuale primo ministro, Sébastien Lecornu, ha detto che annullerà il dibattuto piano del suo predecessore di abolire due giorni festivi e ha promesso di presentare una nuova versione della legge, meno radicale: secondo i manifestanti però non sarebbe abbastanza.

– Leggi anche: Alla politica francese mancava giusto un altro motivo per scontrarsi sul debito pubblico