Il cofondatore dell’azienda di gelati Ben & Jerry’s se n’è andato accusando Unilever di ostacolare l’impegno sociale per cui è nota

Ben Cohen, a sinistra, e Jerry Greenfield, a destra, 18 febbraio 2010 (Gareth Davies/Getty Images)
Ben Cohen, a sinistra, e Jerry Greenfield, a destra, 18 febbraio 2010 (Gareth Davies/Getty Images)

Jerry Greenfield, il cofondatore della società statunitense di gelati Ben & Jerry’s, ha lasciato l’azienda perché ritiene che Unilever, la multinazionale britannica che la possiede, non permetta più a Ben & Jerry’s di esprimere liberamente il proprio attivismo politico e sociale.

La notizia è stata data da Ben Cohen, l’altro fondatore di Ben & Jerry’s, che ha condiviso sul suo account X una lettera scritta da Greenfield. Nessuno dei due aveva più ruoli di responsabilità nell’azienda, ma entrambi avevano continuato a essere coinvolti nelle sue attività. Nella lettera Greenfield ha spiegato che, quando nel 2000 Unilever comprò Ben & Jerry’s, si impegnò a garantire che l’azienda controllata potesse continuare a impegnarsi nella sensibilizzazione di temi sociali, come era già solita fare. Tuttavia secondo Greenfield questa indipendenza ora non esiste più, e quindi ha preferito lasciarla.

Uno scontro tra la società e il gruppo di cui fa parte c’era stato nel 2021, quando Ben & Jerry’s disse che avrebbe smesso di vendere i suoi prodotti nei territori della Cisgiordania occupati da Israele. Nel 2024 Ben & Jerry’s avviò anche un’azione legale contro Unilever, accusandola di aver impedito che Ben & Jerry’s sostenesse pubblicamente la causa dei rifugiati palestinesi (l’azienda aveva poi definito genocidio il conflitto in corso nella Striscia di Gaza).