Gli scioperi dei lavoratori di Yoox Net-a-Porter proseguono
Perché l'azienda non ha cambiato idea sui licenziamenti: è prevista una manifestazione anche in piazza a Milano

Lunedì c’è stato un secondo incontro tra i sindacati e Yoox Net-a-Porter, l’azienda di e-commerce di abbigliamento di lusso che due settimane fa aveva annunciato l’intenzione di licenziare 211 dipendenti, circa un quinto dei 1.091 totali nelle diverse sedi italiane. Yoox, che la scorsa settimana era sembrata incline a valutare almeno la cassa integrazione come chiesto dai sindacati, ha invece confermato l’intenzione di procedere con il suo piano. I sindacati hanno quindi detto che gli scioperi, ricominciati ieri a Bologna, proseguiranno.
Il fotografo Alessandro Trapezio, rappresentante aziendale della Filcams CGIL che ieri si è collegato all’incontro da remoto, dice che di fatto l’azienda è rimasta sulle sue posizioni e non ci sono stati passi in avanti per trovare un accordo. Trapezio aggiunge che le discussioni sono state rimandate agli incontri che si terranno nei prossimi giorni nelle sedi della Regione Emilia-Romagna e del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Yoox Net-a-Porter, recentemente comprata dal gruppo tedesco LuxExperience che controlla anche il rivenditore di abbigliamento di lusso Mytheresa, aveva annunciato un piano di ristrutturazione lo scorso aprile con lo scopo di aumentare le vendite e ridurre le perdite, superiori ai 2 miliardi di euro negli ultimi due anni. LuxExperience aveva avviato la procedura di licenziamento collettivo senza coinvolgere istituzioni e sindacati, una decisione abbastanza inusuale visto che coi sindacati c’erano già rapporti.
I sindacati e l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici avevano chiesto almeno una forma di ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione, per evitare che le persone si trovassero improvvisamente senza lavoro e senza stipendio. In assenza di una risposta positiva da parte di Yoox, i sindacati avevano quindi deciso 16 ore di sciopero, 8 delle quali effettuate lo scorso lunedì.
Da ieri è cominciata una serie di altri scioperi a turno tra i reparti dalle 8 alle 20 nella sede di Bentivoglio, vicino a Bologna, dove Yoox ha buona parte della logistica e degli uffici del commerciale e del digitale, negli edifici dell’Interporto. Qui sono previsti più di 130 licenziamenti, su circa 400 dipendenti. Al presidio stanno partecipando per solidarietà anche alcune associazioni come Libera, dice Trapezio. Domani sciopereranno anche i dipendenti nell’altra sede di Bologna, quella di Zola Predosa (dove sono previsti 30 licenziamenti), in contemporanea al nuovo incontro tra le parti che si terrà nella sede della Regione Emilia-Romagna. Sono previsti sempre per domani anche uno sciopero nella sede di Milano, dove a Yoox lavorano 168 persone (più di 40 di loro dovrebbero essere licenziate), e una manifestazione con presidio dei sindacati dalle 10 alle 12:40 in piazza San Babila.
Per il 23 settembre è in programma un incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il ministro Adolfo Urso, che aveva definito i licenziamenti collettivi annunciati da Yoox «inaccettabili», aveva detto che puntava ad agevolare il confronto tra le parti per raggiungere una «soluzione consensuale».



