• Scienza
  • Mercoledì 10 settembre 2025

Per la prima volta nel mondo ci sono più bambini con obesità che sottopeso

Secondo un rapporto dell'UNICEF dal 2000 il numero di bambini tra i 5 e i 19 anni in sovrappeso è aumentato moltissimo

Alcuni bambini in un campo estivo per perdere peso a Wuhan, in Cina, nel 2006 (China Photos/Getty Images)
Alcuni bambini in un campo estivo per perdere peso a Wuhan, in Cina, nel 2006 (China Photos/Getty Images)
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Nel 2025 la percentuale di persone tra i 5 e i 19 anni con obesità ha superato per la prima volta quella delle persone sottopeso nella stessa fascia di età. Lo ha evidenziato il rapporto dell’UNICEF pubblicato mercoledì sulle forme più diffuse di malnutrizione, secondo cui l’aumento di bambini e adolescenti obesi dipende dalla grande diffusione di cibi ultra-processati, che sostituiscono sempre più spesso frutta, verdura e proteine, comportando un rischio più alto di conseguenze negative sullo sviluppo cognitivo e sulla salute mentale durante la crescita.

Il rapporto dell’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di diritti dell’infanzia si basa sui dati raccolti in 190 paesi relativi alla salute di bambini in età scolare e adolescenti. Secondo il rapporto una persona su cinque in questa fascia di età è in sovrappeso, di cui circa la metà (quindi una su dieci) può essere considerata obesa: una forma grave di sovrappeso che secondo l’UNICEF indica un peso «significativamente» maggiore di quanto sia salutare per la loro età, il loro sesso e la loro altezza.

Nel 2000 i bambini e gli adolescenti sovrappeso erano 194 milioni, mentre oggi 391 milioni: più del doppio. Dal 2000 a oggi, in particolare, la diffusione di quelli sottopeso a livello globale è diminuita dal 13 al 9,2 per cento, mentre la percentuale di quelli con obesità è aumentata dal 3 al 9,4 per cento: oggi quindi i bambini e gli adolescenti con obesità sono circa 188 milioni, contro i 184 milioni sottopeso. L’aumento dell’obesità riguarda tutto il mondo, tranne l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale.

Il presidente di UNICEF Italia, Nicola Graziano, spiega che in Italia la percentuale di bambini e ragazzi in sovrappeso è diminuita, passando dal 32 per cento nel 2000 al 27 del 2022; il tasso di obesità però è rimasto stabile, attorno al 10. La percentuale maggiore nella fascia di età presa in considerazione dal rapporto è stata rilevata in alcuni paesi del Pacifico, dove negli ultimi venticinque anni il tasso di obesità è raddoppiato a causa del passaggio da diete tradizionali a cibi ad alto contenuto energetico, importati a basso costo: questi paesi sono Niue, le Isole Cook e Nauru, rispettivamente al 38, 37 e 33 per cento.

L’UNICEF ricorda che l’obesità in giovane età comporta un rischio maggiore di sviluppare disturbi e patologie potenzialmente letali in età adulta, tra cui malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro, con un impatto economico significativo, oltre che sanitario. Per questo l’agenzia invita i governi ad adottare politiche che incoraggino la produzione e il consumo di cibi salutari, e al tempo stesso limitino la diffusione di alimenti come bevande zuccherate, snack industriali e cibi di fast food.

– Ascolta anche: Una cura epocale, la puntata di Wilson sui farmaci contro l’obesità