L’Italia femminile è campione del mondo nella pallavolo
Ha battuto la Turchia 3-2 in finale, dopo un'altra partita che resterà storica

L’Italia ha vinto 3-2 (25-22, 13-25, 26-24, 19-25, 15-8) la finale dei Mondiali femminili di pallavolo contro la Turchia, diventando campione del mondo per la seconda volta nella sua storia, dopo la vittoria del 2002. Ha vinto il torneo da imbattuta, e in generale non perde una partita dal giugno del 2024: ha ottenuto 36 vittorie consecutive, vincendo strada facendo tutti i tornei a cui ha partecipato. Non ci sono state, nella storia dello sport in generale, molte nazionali dominanti e vincenti come questa Italia allenata da Julio Velasco.
In finale ha vinto di nuovo al tie-break, come nella semifinale contro il Brasile, battendo questa volta la Turchia, che due anni fa aveva vinto gli Europei (battendo in semifinale l’Italia per 3-2) ed è allenata da Daniele Santarelli, l’allenatore di Conegliano, la più forte squadra di club al mondo.
È stata una partita tesa ed emozionante, nella quale l’Italia ha vinto di poco il primo e il terzo set e ha perso malamente il secondo e il quarto. Nel quinto, dopo una prima parte molto equilibrata, ha cominciato a murare sempre la Turchia, lasciandola infine a 8 e vincendo la partita e quindi i Mondiali. Alla Turchia non sono bastati i 33 punti dell’opposta Melissa Vargas e la gran partita giocata dalle due centrali Zehra Günes e Eda Erdem. Per l’Italia ha fatto 22 punti Paola Egonu, 19 Myriam Sylla e 14 Kate Antropova. Sarah Fahr è stata determinante con i suoi muri nel set decisivo.

(Volleyball World)
In un primo set molto equilibrato, nel quale Alessia Orro ha coinvolto sin da subito le sue centrali Anna Danesi e Fahr in attacco, hanno fatto la differenza gli ultimi punti, in cui l’Italia ha rimontato dal 22-21 per la Turchia fino al 25-23 finale, alzando il livello del suo gioco come spesso riesce a fare nei momenti decisivi. Nel secondo set invece l’Italia ha giocato molto male: la Turchia ha difeso e contrattaccato alla grande, guadagnando sin da subito un gran vantaggio (10-2) e vincendo alla fine 25-13. Già non è comune che l’Italia perda dei set, che li perda con questo svantaggio così netto è un’eventualità davvero rara.
Lo spettacolare scambio sul set point del primo set, vinto dall’Italia
Nel terzo set Sylla ha ridato entusiasmo all’Italia, iniziando con due punti in attacco e un ace; l’Italia ha ricominciato a difendere e murare con costanza ed efficacia, anche con gli attacchi di Egonu, che nei primi due set aveva faticato parecchio, e portandosi sull’8-4. Con gli attacchi dell’opposta turca Vargas, però, la Turchia ha rimontato fino al pareggio sul 16-16 e poi al vantaggio sul 20-19.
Un eccezionale punto a muro di Sylla (su Vargas) e un paio di attacchi di Egonu dopo alcune difese spettacolari di tutta la squadra hanno permesso all’Italia di sorpassare di nuovo nel punteggio la Turchia e di guadagnarsi tre set point sul 24-21, tutti però annullati dalla Turchia grazie a tre servizi potentissimi di Vargas e a due precisi attacchi dal centro. Sul 24-24 Egonu ha fatto prima un punto in attacco (dopo una perfetta ricezione di Gaia Giovannini) e poi uno in battuta, decisivo per consentire all’Italia di vincere il terzo set.
L’ace con cui Paola Egonu ha chiuso il terzo set
Il quarto set non è stato molto diverso dal secondo: il rendimento dell’Italia è peggiorato e la Turchia ne ha approfittato, prendendo subito un grosso vantaggio (12-7, e poi 16-9). L’Italia è riuscita a riprendersi in parte, ma ha perso infine 25-19, con la Turchia che negli ultimi punti ha attaccato quasi solo con Vargas. Anche la finale, come la semifinale del giorno prima, si è risolta quindi al tie-break.
Il tie-break è stato molto teso ed equilibrato, come prevedibile: le squadre sono riuscite a difendere di più e gli scambi sono diventati quindi più lunghi (e spettacolari, per chi guardava). Un punto con il muro di Fahr e Antropova ha fatto prendere all’Italia un piccolo vantaggio sul 9-7, dopo che la Turchia era stata in vantaggio 2-0 e 6-4. Altri quattro punti a muro, sempre con Fahr protagonista, hanno portato l’Italia a vincere 15-8: da un certo punto in poi la Turchia non è più riuscita a far punto, e la Nazionale di Velasco ha fatto vedere quanto è eccezionale.
L’ultimo muro dell’Italia
L’Italia e questa generazione di giocatrici erano già molto forti da parecchi anni: furono seconde ai Mondiali del 2018, terze a quelli del 2022, e vinsero gli Europei nel 2021. Con l’arrivo di Julio Velasco nel 2023 la squadra ha via via acquisito un’altra dimensione, fino a diventare la migliore al mondo. Dal 2024 ha vinto tutti i tornei a cui ha partecipato (la Nations League e le Olimpiadi nel 2024, un’altra Nations League e adesso i Mondiali nel 2025), gli ultimi tre senza perdere nemmeno una partita, e ha raggiunto un livello di eccellenza tecnica e mentale quasi senza precedenti.
Velasco è argentino, ha 73 anni e negli anni Novanta aveva già vinto due Mondiali consecutivi con l’Italia maschile, un periodo a cui ci si riferisce parlando di “generazione di fenomeni”. È molto apprezzato non solo a livello sportivo, ma anche per la sua capacità intellettuale e per il suo piglio filosofico, al punto che molti lo definiscono “un maestro”. Tutte le giocatrici dell’Italia lo hanno varie volte definito una figura fondamentale nel percorso fatto in questi due anni. Con questo successo, è diventato inoltre il terzo allenatore in ogni sport in grado di guidare una nazionale italiana alla vittoria consecutiva di Olimpiadi e Mondiali dopo Vittorio Pozzo con l’Italia maschile di calcio (nel 1936 e nel 1938) e Ratko Rudic con la Nazionale maschile di pallanuoto (nel 1992 e nel 1994).
Lavorando con un gruppo di pallavoliste formidabili, molte riconosciute tra le migliori al mondo nel proprio ruolo come l’opposta Egonu, l’alzatrice Orro, la libero De Gennaro e la schiacciatrice Sylla, Velasco ha costruito una squadra capace tanto di dominare le partite quanto di vincerle soffrendo e lottando punto a punto, come accaduto nella semifinale contro il Brasile, vinta sabato per 3 set a 2 (e 15-13 al tie-break). È una squadra con un potenziale offensivo impareggiabile per tutte le altre, ma che si esalta soprattutto in difesa e a muro (in particolare con le due centrali Fahr e Danesi, la capitana).

Myriam Sylla e Julio Velasco (Volleyball World)
Velasco ha saputo anche gestire al meglio le rotazioni, inserendo nella formazione titolare la giovane schiacciatrice Stella Nervini e dando molto spazio anche a Kate Antropova, l’opposta di riserva, decisiva contro il Brasile con 28 punti. Eccezion fatta per De Gennaro, che ha 38 anni, l’Italia è una squadra ancora piuttosto giovane, con la maggior parte delle titolari nel pieno della loro carriera e diverse nuove pallavoliste che hanno cominciato a giocare (soprattutto durante la Nations League, il torneo preparatorio di questi Mondiali).
In questi Mondiali l’Italia ha vinto il girone battendo Slovacchia, Cuba e Belgio (perdendo un solo set nella terza partita), poi ha eliminato Germania e Polonia senza perdere alcun set e infine le squadre che più di tutte l’hanno messa in difficoltà, Brasile e Turchia. Alessia Orro ha vinto il premio come miglior giocatrice del torneo e come miglior palleggiatrice, Anna Danesi come miglior centrale e Monica De Gennaro, che ora potrebbe ritirarsi dalla Nazionale, quello di miglior libero del torneo.



