Un drone degli Houthi partito dallo Yemen ha colpito un aeroporto israeliano, causando danni limitati

L'aeroporto internazionale Ramon, inaugurato nel 2019 (EPA/ABIR SULTAN)
L'aeroporto internazionale Ramon, inaugurato nel 2019 (EPA/ABIR SULTAN)

Domenica un drone partito dallo Yemen ha superato le difese antiaeree di Israele e colpito l’aeroporto internazionale Ramon, vicino ad Eilat, nel sud del paese. L’attacco è stato rivendicato dagli Houthi, il gruppo politico armato sciita che controlla buona parte dello Yemen ed è sostenuto dall’Iran. Non ha fatto grandi danni, colpendo la hall degli arrivi dell’aeroporto, ma è piuttosto inusuale che uno dei droni o dei missili lanciati dagli Houthi arrivi a colpire dentro Israele senza essere intercettato né abbattuto. Due persone sono rimaste lievemente ferite: un uomo di 63 anni è stato ferito da schegge di granata, una donna di 52 anni è caduta e si è infortunata. All’aeroporto non sono nemmeno suonate le consuete sirene che avvertono la popolazione di un attacco in corso. L’aeroporto è rimasto chiuso per un’ora e mezza, in cui sono stati sospesi arrivi e partenze. Sempre domenica altri tre droni yemeniti sono stati abbattuti, due prima che arrivassero nello spazio aereo israeliano.

Gli Houthi hanno detto che l’attacco è una ritorsione contro il bombardamento israeliano di giovedì 28 agosto sulla capitale Sana’a, che ha ucciso il primo ministro del loro governo, Mujahid Ahmad Ghaleb al Rahwi, e diversi ministri. Dall’inizio dell’invasione israeliana della Striscia di Gaza gli Houthi hanno attaccato diverse volte il territorio israeliano con lanci di missili come forma di sostegno ad Hamas e alla causa palestinese, e Israele a sua volta ha risposto con ripetuti bombardamenti sullo Yemen.