C’è stato un secondo caso di suicidio assistito regolato dalla legge regionale della Toscana

In Toscana un uomo di 40 anni con una malattia neurologica degenerativa è morto con il suicidio assistito, la pratica per cui a certe condizioni ci si può somministrare un farmaco letale: è il secondo caso da quando lo scorso febbraio la Toscana ha approvato una legge regionale che regola l’accesso al suicidio assistito. In Italia il suicidio assistito è legale dal 2019 grazie a una sentenza della Corte costituzionale, ma non è mai stata fatta una legge nazionale per stabilire tempi e modi. La Toscana è stata la prima regione ad approvare una legge che ne regola l’accesso.
La legge toscana è stata nel frattempo impugnata dal governo di Giorgia Meloni con un ricorso alla Corte costituzionale, ma in attesa di una sentenza la legge resta in vigore. L’elemento più rilevante della legge toscana è che prevede un massimo di 37 giorni da quando la persona fa richiesta di accesso al suicidio assistito a quando riceve una risposta: in assenza di regole nazionali invece capita spesso che una persona debba aspettare molti mesi, anche fino a due anni, prima di ricevere una risposta, e ci sono stati casi in cui le persone sono morte prima di poter ricorrere al suicidio assistito.
Dopo aver ricevuto l’approvazione dall’Ausl Nord-Ovest (l’azienda sanitaria locale competente per le province di Lucca, Pisa, Livorno e Massa-Carrara), il quarantenne morto in Toscana non ha fatto subito ricorso al suicidio assistito: lo aveva chiesto per tutelarsi nel caso le sue condizioni fossero peggiorate in modo per lui insopportabile, e ha infine assunto il farmaco quando lo ha voluto.


