Secondo la Corea del Sud sono stati uccisi circa 2mila soldati nordcoreani mandati in Russia per combattere contro l’Ucraina

Soldati russi nella regione di Kursk, 14 marzo 2025 (Russian Defense Ministry Press Service via AP)
Soldati russi nella regione di Kursk, 14 marzo 2025 (Russian Defense Ministry Press Service via AP)

Secondo la principale agenzia d’intelligence della Corea del Sud sono stati uccisi circa 2mila soldati nordcoreani tra quelli che erano stati mandati in Russia per combattere contro l’Ucraina. Erano stati dispiegati soprattutto a Kursk, la regione russa che l’Ucraina aveva occupato parzialmente la scorsa estate e che poi la Russia aveva detto di avere riconquistato. Questa stima è stata data durante una riunione a porte chiuse con una commissione parlamentare, stando a quanto hanno riferito due deputati.

Secondo uno di loro, Lee Seong-kweun, i servizi segreti sudcoreani sono convinti che la Corea del Nord intenda mettere a disposizione della Russia altri 6mila soldati e che circa mille tecnici siano già arrivati in Russia. Si stima che dallo scorso dicembre più di 10mila soldati nordcoreani siano stati inviati in Russia a combattere contro le truppe ucraine, in seguito a un accordo tra il governo del presidente russo Vladimir Putin e il regime del dittatore nordcoreano Kim Jong Un. Lo scorso aprile la Corea del Nord ha confermato per la prima volta di averlo fatto. Al momento le truppe nordcoreane sarebbero impiegate tra le retrovie.

Le informazioni sulla Corea del Nord diffuse dalla Corea del Sud sono spesso affidabili ma vanno comunque trattate con prudenza, perché è possibile che abbiano una componente di propaganda anti-nordcoreana. Attualmente le conquiste ucraine in territorio russo sono annullate, al punto che non si parla più di una offensiva ucraina contro Kursk (in Russia) ma di un’offensiva russa contro Sumy, la confinante città ucraina. Questo è avvenuto anche grazie all’arrivo di soldati nordcoreani a sostegno dei russi.

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