Improvvisarsi correttori di bozze per risolvere un enigma
“Bozze non corrette” è un librogioco unico nel suo genere e, per quanto difficile, quest'estate ha coinvolto migliaia di persone

«Buonasera, credo di aver decifrato il messaggio finale e di aver risolto il libro, a chi posso chiedere conferma?», scrive in un gruppo su Facebook un utente sabato 30 agosto. «Finalmente ho finito anche io. È stata una lunga strada, con alti e bassi», scrive un’altra. E poi in un altro post ancora: «Solo un messaggio mi sento di lasciare: non mollate e arrivate fino in fondo». E ancora: «Sono arrivata al capitolo 30 e sono stata un po’ presa dallo sconforto, ma l’esistenza di questo gruppo mi ha dato nuova energia per continuare».
Il gruppo Facebook in questione esiste da meno di tre mesi e ha quasi 2mila iscritti. Sono tutte persone che hanno provato o stanno provando a risolvere il libro enigma (o libro puzzle) Bozze non corrette, pubblicato all’inizio di giugno da Mondadori. Come si intuisce dal tono dei post, non è un’operazione banale: richiede capacità editoriali da correttori di bozze, parecchio tempo, buona memoria e in generale un buon intuito. Nonostante questo però Bozze non corrette ha venduto già 40mila copie (parecchie per il mercato italiano) ed è da settimane ai primi posti delle classifiche di vendita dei libri di varia.
Parte del successo iniziale del libro è probabilmente dovuta al fatto che è stato scritto da Stefano Bartezzaghi, celebre semiologo e autore di giochi di parole, e da Pier Mauro Tamburini, il cui nome è meno noto ma che è uno dei più affermati autori di librigioco in Italia. L’uscita poi è stata promossa da Mondadori con uno spot che è girato molto sui social e in generale è stata pensata per il momento giusto dell’anno, quello in cui le persone vanno in vacanza e hanno più tempo per dedicarsi alla lettura e all’enigmistica.
Bozze non corrette è infatti un insieme di queste due cose: un libro che racconta una storia e un gioco di parole molto complicato da risolvere. Per la combinazione di queste due caratteristiche, e per la sua meccanica di gioco, è a suo modo un prodotto unico per l’editoria italiana, dove di librigioco ne esistono diversi, ma sono solitamente dei prodotti più simili a giochi che a libri da leggere.
Bozze non corrette è composto da 100 brevi capitoli e ognuno ha al suo interno 10 errori. Possono essere semplici refusi, ma anche errori lessicali e grammaticali, vocaboli sbagliati, errori fattuali, omissioni o errori di coerenza. Il lettore deve cercarIi e individuarli tutti, e appuntare le correzioni nello spazio dedicato, in fondo al libro. Le parole corrette, ma solo una per capitolo, finscono a comporre il messaggio nascosto dal narratore della storia, che altro non è che la soluzione di un’indagine su un presunto omicidio avvenuto nel mondo dell’editoria milanese.
Tamburini spiega che il gioco ha due livelli di difficoltà. «L’entrata è morbida: tanti errori si vedono facilmente a una prima lettura. Ma se vuoi davvero risolverlo devi arrivare al secondo livello. Può sembrare un libro leggero, ma poi tante persone si lamentano perché si scontrano con la difficoltà, e lo abbandonano. La difficoltà però è anche quello che attrae molti lettori». Nel libro sono disseminati tanti errori difficili da trovare anche per persone che lavorano con la lettura e la scrittura: alcuni capitoli richiedono di recuperare pagine dei Promessi sposi o resoconti di partite di calcio del 1998. E anche una volta trovati tutti gli errori, ricostruire il messaggio finale richiede altrettanto tempo e lavoro, e forse anche di più. Detto questo arrivare alla soluzione non è affatto impossibile, e se si smete di incaponirsi sugli errori che non si trovano può diventare pure più facile, secondo una persona del Post che l’ha risolto.
L’uscita di Bozze non corrette si inserisce in un momento di generale interesse per i librigioco, cioè tutti quei libri che richiedono a lettori e lettrici una partecipazione attiva e di tipo ludico. Esistono dagli anni Trenta e negli anni Novanta soprattutto ci fu grande diffusione dei libri cosiddetti “a bivi”, cioè quelli che chiedono a chi legge di fare delle scelte da cui dipende l’evoluzione della storia. Di recente sono usciti nuovi libri di questo tipo, per bambini e per adulti, ma anche librigioco investigativi e i cosiddetti escape book, cioè versioni fatte a libro delle escape room, le stanze in cui bisogna arrivare alla soluzione di un caso raccogliendo indizi e risolvendo giochi di logica. In Italia i libri più famosi di questo tipo sono quelli di Leonardo Lupo, ma ce ne sono diversi di varie case editrici.
«Quello dei librigioco è un genere che è ancora all’inizio, nonostante esista da cent’anni», racconta Tamburini: «questa è certamente una fase di crescita, e ci sarà grande sperimentazione nei prossimi anni».
Mondadori in particolare ha mostrato di voler investire in questo tipo di sperimentazione. Nel 2022 aveva pubblicato, con ottimi risultati di vendita, La mascella di Caino, forse il più famoso e difficile libro enigma della storia. L’aveva scritto nel 1934 un cruciverbista londinese noto con lo pseudonimo di Torquemada. Ai tempi, dopo mesi, solo due persone si presentarono con la soluzione a ricevere il premio che era stato messo in palio e poi, per quello che se ne sa, non lo risolse più nessuno per decenni. Come poi nel 2019 il libro fu ripubblicato nel Regno Unito, fu risolto da una terza persona, il cruciverbista britannico John Finnemore, che ci lavorò durante il lockdown del 2020. Da allora divenne un piccolo caso su TikTok e fu pubblicato in vari paesi (con non poche difficoltà di traduzione visto che è un continuo gioco di parole, e contiene allusioni, riferimenti, citazioni), tra cui l’Italia, dove vendette un centinaio di migliaia di copie.
L’anno scorso Mondadori aveva provato a replicare questo caso senza particolare successo con Il gioco di Andromeda di Iacopo Cellini, che aveva definito «il primo puzzle letterario italiano» e che riproponeva la stessa meccanica di gioco di La mascella di Caino, che richiede al lettore di mettere in ordine le cento pagine per ricostruire la storia e risolvere un mistero. L’idea di Bozze non corrette, la cui meccanica di gioco basata sulla ricerca degli errori è invece del tutto inedita, ha avuto decisamente più fortuna.
L’intento degli autori di Bozze non corrette era fare un librogioco che avesse anche un valore letterario: Tamburini spiega che «l’idea era scrivere un libro narrativo che non fosse solo al servizio del gioco, ma che avesse una sua piccola dignità, che fosse piacevole da leggere a prescindere. Il fatto che sia ambientato nel mondo editoriale, il nostro, ci ha permesso di raccontare le rivendicazioni generazionali del protagonista, per esempio». Anche i riferimenti alle nuove mode editoriali – non sempre apprezzate dagli appassionati di letteratura – ammiccano molto ai lettori che fanno parte di quel mondo. «All’inizio ci è venuto il dubbio che potesse rimanere confinato alle persone che lavorano nell’editoria, ma in realtà è un libro che può piacere a tutte le persone a cui piace leggere». E in effetti ha avuto una diffusione molto maggiore.
Bozze non corrette è già stato comprato negli Stati Uniti, in Francia, in Spagna, in Brasile e sono in corso trattative con altri paesi. È un risultato abbastanza sorprendente che un libro che gioca così tanto con la lingua italiana sia stato comprato per essere venduto all’estero, quindi in traduzione. È un altro elemento, insieme al generale successo di vendite, che fa pensare che in vista della prossima estate ne usciranno di simili proposti da Mondadori, ma anche da altre case editrici e altri autori.
Tra le maggiori lamentele che emergono dal gruppo Facebook di risolutori del libro c’è un dubbio su una regola: non è chiaro se contenga un errore o meno e quindi non si sa bene come vada applicata. Altri sia lamentano del fatto che Bozze non corrette sia un libro che richiede spesso ricerche online e che non può essere risolto solo con la logica. Capita infatti di dover cercare informazioni molto specifiche su un album musicale degli anni Venti, su piccoli organismi marini, su nomi di cittadine russe e su uomini famosi del Rinascimento. Quella di dover fare ricerche negli ambiti più vari del sapere è in realtà una delle cose che arricchiscono di più il gioco, che altrimenti rischierebbe forse di ripetersi in modo troppo monotono per così tanti capitoli. Anche La mascella di Caino prevede molte, anzi moltissime, ricerche di questo tipo, che oggi sono agevolate da internet ma che ai tempi in cui uscì richiedevano lunghissime ricerche in biblioteca.
Tamburini dice che si aspettava che si potesse creare un gruppo di discussione su internet e che gli fa piacere che sia successo. Lui non fa parte del gruppo Facebook, ma dice che delle persone che conosce ci sono dentro e gli raccontano alcune conversazioni: li sembra di capire che gli utenti siano sinceramente entusiasti, e che collaborino e discutano in un modo che è raro vedere su Facebook.
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Le più attente e i più attenti di voi si saranno accorti che anche in questo articolo ci sono degli errori, 8 per l’esattezza: chi metterà in ordine le parole corrette otterrà un mantra che guida il lavoro di chi corregge al Post. Cercando la frase su Google, capirà se la sua soluzione è quella giusta.



