La destra di Prato è alle prese con un caso di ricatti e massoneria
Coinvolge l’ex capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Cocci e ha portato la procura ad aprire un’inchiesta

Ad aprile la procura di Prato ha aperto un’inchiesta dopo aver ricevuto una denuncia da Tommaso Cocci, 34 anni, ex capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, vittima di un ricatto e più precisamente di un caso di sextortion. Negli ultimi mesi in almeno due occasioni Cocci ha ricevuto lettere anonime spedite per imporgli di smettere di fare politica: entrambe contenevano una foto intima che Cocci aveva mandato su Instagram attraverso un messaggio privato.
Cocci dice di essere stato adescato da qualcuno che ha organizzato tutto per screditarlo in vista di una candidatura alle elezioni regionali in Toscana, che si terranno a metà ottobre. Pur senza fare accuse precise, Cocci non esclude che l’intera vicenda sia un regolamento di conti interno al suo stesso partito.
La prima lettera anonima era stata inviata a febbraio solo a Cocci, la seconda invece è stata inviata ad aprile anche a Giovanni Donzelli, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia (che al momento è probabilmente il toscano più importante all’interno del partito), alla deputata pratese Chiara La Porta, e ai consiglieri comunali Claudio Belgiorno e Cosimo Zecchi. Cocci è stato minacciato con accuse di pedofilia, pedopornografia, uso di droghe illegali e legami con la massoneria.
L’ultima accusa – quella legata all’appartenenza alla massoneria – è la più rilevante dal punto di vista politico perché coinvolge la loggia chiamata Sagittario, al centro delle indagini che hanno portato alle dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti, del PD, accusata di corruzione. I magistrati sostengono che Bugetti abbia ricevuto soldi e voti in cambio di favori garantiti a Riccardo Matteini Bresci, imprenditore del tessile e Gran Maestro della loggia. In alcune intercettazioni Matteini Bresci si sarebbe vantato di aver portato 4mila voti a Bugetti durante la campagna elettorale del 2020 per le elezioni regionali. I voti – sostiene l’accusa – sarebbero stati garantiti soprattutto grazie alla rete di influenze legate proprio alla loggia.
Cocci ha confermato al Fatto Quotidiano, che ha rivelato per primo la notizia dei ricatti, di essere segretario della loggia Sagittario, di cui fa parte da 12 anni, ma da cui si sarebbe messo “in sonno” da giugno dopo l’inchiesta che ha coinvolto la sindaca. “In sonno” è un’espressione usata per definire un allontanamento almeno temporaneo, una sospensione del suo impegno nella loggia. Cocci non è coinvolto nell’inchiesta e ha detto di non aver mai avuto rapporti professionali con Matteini Bresci.
A giugno Fratelli d’Italia aveva sfruttato i presunti legami con la massoneria della sindaca per attaccarla. Due giorni fa Marco Biagioni, segretario del PD di Prato, ha accusato la destra di «doppia morale: attacca gli avversari quando il problema ce l’ha tutto in casa».
Questo caso è l’ennesimo che coinvolge la città di Prato di recente, che oltre al commissariamento del comune affronta una serie di enormi problemi tra cui l’influenza della criminalità organizzata cinese nel settore dell’abbigliamento e la crisi dello stesso settore, in cui è molto frequente lo sfruttamento.
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