La corte di appello britannica ha stabilito che il governo potrà continuare a far alloggiare 138 richiedenti asilo in un hotel

La polizia durante una protesta contro le persone richiedenti asilo, Orpington, 22 agosto 2025 (AP Photo/Alberto Pezzali)
La polizia durante una protesta contro le persone richiedenti asilo, Orpington, 22 agosto 2025 (AP Photo/Alberto Pezzali)

La corte di appello britannica ha annullato un’ordinanza che impediva l’alloggiamento di persone richiedenti asilo in un hotel di Epping, vicino a Londra. L’ordinanza era stata richiesta e ottenuta dall’amministrazione del distretto di Epping Forest, che sosteneva che la situazione stesse diventando un rischio per la sicurezza e voleva che i 138 richiedenti asilo ospitati nel Bell Hotel fossero trasferiti altrove. Le autorità del distretto hanno comunque detto che l’annullamento dell’ingiunzione non blocca il loro tentativo di dimostrare che l’alloggiamento di richiedenti asilo nell’hotel violi la legge, e un’altra udienza sulla questione è prevista per ottobre.

La decisione ha anche un importanza politica poiché avvalora la possibilità di usare gli hotel per ospitare migranti. A marzo circa 30mila richiedenti asilo erano ospitate presso circa 200 hotel, secondo una politica che i governi britannici mettono in pratica dal 2020. In precedenza venivano alloggiati in abitazioni private, cosa che per via di diversi fattori, tra cui la mancanza di alloggi, non è più fattibile. Nelle scorse settimane davanti ad alcuni di questi alberghi c’erano state molte proteste di vari gruppi di estrema destra, che si oppongono alle politiche di accoglienza. La decisione sul Bell Hotel di Epping era quindi molto attesa a livello nazionale.

Il governo, che ha fatto l’appello insieme alla società che possiede il Bell Hotel, temeva che, se l’ordinanza che imponeva il trasferimento dei richiedenti asilo dall’hotel fosse stata confermata, altre amministrazioni locali avrebbero copiato la scelta fatta dal distretto di Epping Forest. I giudici della corte di appello hanno annullato l’ordinanza proprio riconoscendo che avrebbe potuto rendere estremamente difficoltosa la gestione delle persone richiedenti asilo. Nell’ingiunzione che obbligava l’hotel a smettere di ospitare migranti (che era stata confermata in tribunale la scorsa settimana) l’amministrazione locale sosteneva che ospitare migranti fosse un cambiamento del fine d’uso della struttura – e quindi una violazione delle leggi sull’urbanistica.