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  • Giovedì 28 agosto 2025

La sorella di Milei è in mezzo a uno scandalo di corruzione

Karina Milei è molto influente nel governo argentino, e la storia di tangenti su cui la polizia sta indagando potrebbe indebolire il presidente

Il presidente argentino Javier Milei e sua sorella, la segretaria alla presidenza Karina Milei, durante un evento della campagna elettorale a Lomas de Zamora, Argentina, il 27 agosto
Il presidente argentino Javier Milei e sua sorella, la segretaria alla presidenza Karina Milei, durante un evento della campagna elettorale a Lomas de Zamora, Argentina, il 27 agosto (AP Photo/Natacha Pisarenko)
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Molti dei manifestanti che mercoledì hanno contestato il presidente argentino Javier Milei, anche tirando pietre al suo convoglio, avevano cartelli che citavano lo scandalo di presunta corruzione che da una settimana ha coinvolto sua sorella, la segretaria alla presidenza Karina Milei, che è accusata da un ex funzionario di aver ricevuto tangenti. Lo scandalo ha avuto eccezionale risalto sui media argentini e non solo, per la grandissima influenza di Karina nell’amministrazione e perché per giorni la tattica del presidente è stata ignorarlo, nonostante fosse iniziato con la pubblicazione di audio di un suo stretto collaboratore.

La persona da cui è iniziato tutto è Diego Spagnuolo, che fino a pochi giorni fa era il direttore dell’agenzia governativa responsabile dei programmi sociali per le persone con disabilità (l’Agencia Nacional de Discapacidad, Andis). Oltreché un importante funzionario pubblico, nominato per quell’incarico da Milei, Spagnuolo era stato l’avvocato del presidente e un dirigente del suo partito (La Libertad Avanza) fin dalla fondazione nel 2021. Il 19 agosto il canale di streaming Carnaval ha diffuso alcune registrazioni in cui si sente Spagnuolo parlare di un presunto sistema di corruzione in cui sarebbe coinvolta Karina.

Non si sa con chi stesse parlando Spagnuolo. Negli audio accusa Karina e altri funzionari a lei vicini di ricevere una tangente pari al 3 per cento sul valore dei contratti di fornitura della Andis, l’agenzia pubblica che dirigeva. Secondo Spagnuolo in questo presunto schema farebbe da intermediaria un’azienda farmaceutica che è una grossa fornitrice dello stato, Suizo Argentina, che avrebbe chiesto illecitamente alle altre imprese una commissione dell’8 per cento sui contratti, trattenendone il 5 per cento e versandone il 3 per cento a Karina. Spagnuolo ha stimato tra i 500mila e gli 800 mila dollari al mese (430mila e 687mila euro) l’importo di queste presunte tangenti.

Un cartello con il 3 per cento, la percentuale delle presunte tangenti attribuita a Karina dalle registrazioni, a Lomas de Zamora, il 27 agosto

Un cartello con il 3 per cento, la percentuale delle presunte tangenti attribuita a Karina Milei dalle registrazioni, a Lomas de Zamora, il 27 agosto (EPA/JUAN IGNACIO RONCORONI)

Durante la presidenza di Milei, iniziata nel dicembre del 2023, il valore dei contratti pubblici della Suizo Argentina con lo stato è aumentato da 3 milioni a 80 milioni di dollari (2,6 e 69 milioni di euro).

Le accuse non coinvolgono direttamente il presidente, anche se nelle registrazioni Spagnuolo dice di averlo avvisato: «Javier, lo sai che rubano, che tua sorella ruba». Spagnuolo era considerato uno stretto alleato di Milei: è una delle persone che ha visitato più volte la residenza presidenziale di Quinta de Olivos, una quarantina in 15 mesi di mandato.

Una foto di Spagnuolo e Milei alla Casa Rosada, sede della presidenza argentina

In un primo momento Spagnuolo aveva cercato di smentire che le registrazioni fossero autentiche, sostenendo che fossero generate con l’intelligenza artificiale. Poi però ha riconosciuto che la voce era la sua. Giovedì scorso è stato licenziato dal governo, che in passato lo aveva sempre difeso per altri casi imbarazzanti. Venerdì la polizia ha perquisito la casa di Spagnuolo, sequestrandogli due telefoni cellulari, una macchina per contare banconote e un documento che lo autorizzava ad agire come rappresentante legale di Milei.

Nelle stesse perquisizioni, ordinate dal giudice federale che ha aperto l’indagine, a uno dei proprietari della Suizo Argentina, Emmanuel Kovalivker, sono stati sequestrati 266mila dollari e 7 milioni di pesos in contanti (circa 233mila euro in tutto). L’altro proprietario, Jonathan Kovalivker, è irreperibile e la polizia sospetta che sia fuggito.

Javier e Karina Milei, il 27 agosto durante l'evento di campagna elettorale a Lomas de Zamora, il 27 agosto

Javier e Karina Milei, il 27 agosto durante l’evento di campagna elettorale a Lomas de Zamora, il 27 agosto (AP Photo/Natacha Pisarenko)

Per giorni Milei ha provato a ignorare lo scandalo, rifiutandosi di commentarlo pubblicamente, mentre la sua amministrazione aveva contestato fin dall’inizio sia l’autenticità delle registrazioni sia, in seguito, l’attendibilità di Spagnuolo. Milei ha cambiato posizione solo negli ultimi giorni, quando ha provato a definire pubblicamente Spagnuolo un funzionario minore, quindi sminuendone l’importanza nell’amministrazione. Milei ha anche cercato di presentare le accuse come un attacco politico in vista delle elezioni metà mandato di fine ottobre, che saranno decisive per valutare la solidità del sostegno al presidente, che fino a questo momento era messo piuttosto bene nei sondaggi.

Lo scandalo rischia di danneggiare seriamente il suo partito. Tra l’altro gli audio hanno accusato di far parte del sistema corruttivo anche il presidente della Camera, Martín Menem, e uno stretto collaboratore di Karina, Eduardo “Lule” Menem, che sono entrambi esponenti di La Libertad Avanza e sono imparentati con l’ex presidente argentino Carlos Menem (1989-1999).

Milei, come detto, ha aspettato a lungo prima di intervenire sul caso. Inizialmente aveva solo ripubblicato sui social un comunicato della Suizo Argentina, in cui l’azienda si impegnava a collaborare con le indagini. Giovedì scorso i media avevano notato che Karina non lo aveva accompagnato in un intervento pubblico al Council of the Americas, un’organizzazione internazionale con sede a New York: una cosa molto inusuale. Lunedì Milei ha difeso pubblicamente la sorella durante un comizio, anche se senza citare direttamente lo scandalo.

Il lapsus di Milei durante un discorso

In quell’occasione, peraltro, Milei aveva fatto un lapsus, incartandosi quando voleva rivendicare che il suo governo stava contrastando la corruzione. Il presidente aveva detto «Les estamos afanando los choreos», cioè «stiamo rubando ai ladri», il contrario di quello che probabilmente voleva sostenere, e il video era diventato virale.

Mercoledì (durante il comizio poi interrotto dal lancio delle pietre) Milei ha chiesto un applauso per Karina, dicendo che le accuse sono «menzogne» e sostenendo che lo dimostrerà presto in tribunale, denunciando Spagnuolo.

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