Dopo tre fallimenti consecutivi, questa volta Starship ce l’ha fatta
La grande astronave ha raggiunto lo Spazio ed è tornata indietro senza imprevisti, ma SpaceX è in ritardo soprattutto per i piani lunari della NASA

Dopo i tre tentativi fallimentari degli ultimi mesi, nella notte tra martedì e mercoledì l’enorme astronave Starship della società spaziale statunitense SpaceX ha raggiunto lo Spazio ed è tornata indietro completando buona parte degli obiettivi della propria missione. Il risultato è stato accolto positivamente soprattutto dalla NASA, che ha incaricato SpaceX di sviluppare Starship in modo che possa essere usata per un nuovo allunaggio con astronauti, dopo le missioni Apollo tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta. Per la grande astronave, Elon Musk (il proprietario di SpaceX) ha progetti ancora più ambiziosi che riguardano la possibilità di raggiungere Marte con un equipaggio, in vista di una sua futura colonizzazione.
Insieme al razzo Super Heavy, che spinge l’astronave oltre l’atmosfera terrestre, Starship misura 120 metri di altezza ed è il sistema di lancio più potente mai realizzato. Secondo gli analisti potrebbe rivoluzionare l’economia spaziale, rendendo possibile il trasporto di oggetti pesanti nello Spazio a costi molto più bassi degli attuali. Sia Super Heavy sia Starship sono stati progettati per essere riutilizzabili, cosa che riduce notevolmente i costi, ma che rende necessari complessi sistemi per recuperare sia il razzo sia l’astronave.
Dopo una prima serie di successi, che avevano permesso di verificare la potenza del razzo e i sistemi di recupero, Starship aveva mancato gli obiettivi del settimo, ottavo e nono test, con l’astronave che era esplosa qualche tempo dopo il lancio. I responsabili di SpaceX si aspettavano qualche problema (a differenza di altre aziende spaziali preferiscono usare i loro sistemi da subito, risolvendo poi i problemi emersi nei test successivi), ma non tre fallimenti consecutivi e di quella portata. Dalle analisi dei dati degli incidenti erano emersi problemi ai motori e ai sistemi che li alimentano con metano liquido.
Il decimo test era stato inizialmente previsto per lo scorso fine settimana, ma alcuni imprevisti tecnici avevano portato a riprogrammare per lunedì; il meteo non era però favorevole ed era stato quindi deciso un nuovo rinvio. Il lancio tra martedì e mercoledì dal Texas è avvenuto senza problemi: Super Heavy ha acceso i suoi 33 motori spingendo Starship nello Spazio, dove l’astronave ha sperimentato il proprio sistema per collocare satelliti in orbita, prima di compiere un turbolento rientro nell’atmosfera. Per questo test non era previsto il recupero né di Super Heavy né di Starship, che hanno simulato un rientro controllato rispettivamente nel Golfo del Messico e nell’oceano Indiano.
A causa dei precedenti insuccessi, secondo gli analisti SpaceX è circa sei mesi indietro nei test della sua astronave rispetto a quanto prospettato un anno fa, ma potrebbe recuperare nei prossimi mesi nel caso in cui riuscisse a provvedere a più lanci sperimentali in poco tempo. Sembra comunque improbabile che Starship possa essere pronta per il primo allunaggio del programma lunare Artemis della NASA previsto per la fine del 2027. L’astronave non ha ancora mostrato di essere sicura per gli equipaggi e non è stato ancora sperimentato il suo sistema di rifornimento in orbita, una cosa mai provata prima e che è fondamentale per consentire a Starship di allontanarsi dal nostro pianeta.



