Ora sono le case editrici a pubblicare le fanfiction

Per finire in libreria, però, i racconti scritti da appassionate sui personaggi delle saghe di successo devono cambiare nomi e ambientazioni

Da sinistra a destra: Come non innamorarsi del nemico di Brigitte Knightley, Hurricane Wars di Thea Guanzon, The Love Hypothesis di Ali Hazelwood e Rose in Chains di Julie Soto (Il Post)
Da sinistra a destra: Come non innamorarsi del nemico di Brigitte Knightley, Hurricane Wars di Thea Guanzon, The Love Hypothesis di Ali Hazelwood e Rose in Chains di Julie Soto (Il Post)
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Per decenni c’è stata una regola non scritta nelle comunità di appassionati che scrivevano “fanfiction”, il genere dei racconti che si basano su storie e personaggi appartenenti a immaginari e universi narrativi inventati da altri: lo si fa per passione, non per guadagnarci. Monetizzarli era sostanzialmente impensabile, dato che le leggi sul diritto d’autore vietano di sfruttare la proprietà intellettuale altrui a scopo di lucro. Le case editrici, poi, se ne tenevano alla larga, sia per evitare problemi legali, sia perché le consideravano in larga parte opere dozzinali e amatoriali. Ogni tanto un’autrice di fanfiction riusciva ad avviare una carriera da scrittrice con un’opera originale, ma era molto raro che fossero le fanfiction stesse a essere trasformate in romanzi.

Oggi, però, quella regola non vale più, né per gli autori né per le case editrici. «Gli editori tendono a cercare sempre più spesso prodotti che abbiano già una base di lettori affezionati da cui partire, almeno in potenza», spiega Francesca Motta, che ha a lungo lavorato per la divisione marketing di diverse case editrici specializzate in romanzi. «E le fanfiction, che soprattutto nel mercato anglofono vengono lette da un numero gigantesco di persone, possono far venire l’acquolina in bocca».

Ad andare particolarmente bene sono i romanzi che appartengono al cosiddetto “romantasy”, sottogenere che unisce elementi della letteratura fantasy – come magia e creature soprannaturali – e dei romanzi rosa, fortemente incentrati su amore, desiderio e scene di sesso esplicite. Quest’anno, per esempio, negli Stati Uniti hanno ottenuto molto successo due libri romantasy che traggono ispirazione da fanfiction dedicate a Hermione Granger e Draco Malfoy, due dei protagonisti della saga di Harry Potter scritta da J.K. Rowling.

Nei libri originali, Draco ed Hermione hanno una relazione fortemente antagonistica: su Archive of Our Own (AO3), la principale piattaforma che raccoglie fanfiction, ci sono almeno 35mila racconti che immaginano relazioni romantiche e sessuali tra i due, nella categoria “Dramione”. Uno di questi, The Auction, immagina un universo alternativo in cui Harry Potter è stato ucciso da Voldemort e il male ha trionfato sul bene. In questo contesto, Hermione viene venduta come schiava al miglior offerente: il ricco Draco Malfoy, ex compagno di scuola, che nel corso dei capitoli si innamora di lei. Su AO3, The Auction era stato letto da più di un milione di utenti.

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La versione finale del romanzo, radicalmente modificata dall’autrice Julie Soto in modo da liberarsi di ogni riferimento al mondo di Harry Potter, è uscita a luglio negli Stati Uniti con il titolo Rose in Chains, ed è arrivata immediatamente in cima alla classifica dei best seller del New York Times. 

Al secondo posto nello stesso mese c’era The Irresistible Urge to Fall for Your Enemy di Brigitte Knightley, a sua volta ispirato alle fanfiction “Dramione” che Knightley aveva scritto su AO3: in italiano uscirà a settembre con il titolo Come non innamorarsi del nemico, pubblicato da Giunti. Un altro romanzo che trae ispirazione da una fanfiction Dramione, Alchemised di SenLin Yu, verrà pubblicato in autunno: sono già previste traduzioni in 21 lingue, tra cui l’italiano (lo pubblicherà Rizzoli).

In tutti questi casi, si trattava di autrici che avevano già un seguito enorme nella comunità di appassionati di fanfiction. Lo stesso si può dire di Ali Hazelwood, autrice di Il teorema dell’amore, pubblicato da Sperling & Kupfer, e Thea Guanzon, che ha scritto Hurricane Wars, pubblicato da Mondadori: in entrambi i casi, la versione originale di queste storie era una fanfiction centrata su Rey e Kylo Ren, la protagonista e l’antagonista della più recente trilogia di film nell’universo di Star Wars. «Le fanfiction che includono personaggi forti e riconoscibili a cui i lettori sono già affezionati funzionano particolarmente bene», riassume Francesca Motta.

Hazelwood, peraltro, è una ricercatrice italiana che vive negli Stati Uniti da anni per lavoro: i suoi romanzi (e, prima, le sue fanfiction) sono però stati scritti originariamente in inglese e poi tradotti anche in italiano. Anche in Italia è capitato che autrici di fanfiction siano state scoperte da editori tradizionali e pubblicate: il caso più celebre è quello di Virginia de Winter, anche lei diventata famosa tra gli appassionati di Dramione e poi autrice della saga Black Friars pubblicata da Fazi

Quasi sempre, in ogni caso, i romanzi di questo tipo pubblicati in Italia sono traduzioni dall’inglese, e molti di quelli che vendono bene negli Stati Uniti devono ancora essere tradotti o acquistati da una casa editrice italiana. Tra quelli a cui è successo, quello che è andato meglio di tutti è Il teorema dell’amore, che ha venduto oltre 70mila copie. È un successo enorme per il mercato italiano, ma è ancora un caso isolato. Rose in Chains, pubblicato in Italia da Newton Compton con il sottotitolo Come una rosa senza spine, ha venduto comunque diverse migliaia di copie in meno di due mesi. Vari esperti del settore sono curiosi di vedere se anche qui, nei prossimi mesi, ci sarà un grande momento di entusiasmo per i libri “Dramione”.

Anche quando si tratta di storie originali, i romantasy prendono in prestito molte caratteristiche storicamente proprie delle fanfiction: storie scritte quasi sempre in prima persona, in cui sono centrali i dialoghi e la caratterizzazione dei personaggi, piene di scene drammatiche o di sesso. Per anni, chi cercava questo genere di storie – soprattutto lettrici donne o queer – non si rivolgeva all’editoria tradizionale ma, appunto, a piattaforme come AO3, che oggi ospita oltre 15 milioni di fanfiction dedicate a 73mila fandom diversi. Con “fandom” si intendono quelle comunità che si sviluppano attorno all’amore comune di un gruppo più o meno nutrito di persone verso un prodotto culturale, che si tratti di film, serie tv, videogiochi, fumetti, libri, gruppi musicali o celebrità.

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Attorno a queste opere si è sviluppata una comunità attiva, con codici e celebrità proprie, nata per tenere viva la passione collettiva per un universo narrativo anche dopo la fine di una saga o la cancellazione di una serie tv. Nonostante questi racconti non siano normalmente stampati e confezionati dalle case editrici, tra appassionati c’è addirittura chi rilega le fanfiction più amate per farne dei libri sfogliabili veri e propri, vendendole su siti come Etsy nonostante la dubbia legalità della pratica.

L’obiettivo delle case editrici è quello di «intercettare un fandom enorme e pre-esistente, che auspicabilmente comprerà il tuo libro», spiega Elena Paganelli, senior editor di Newton Compton, che ha pubblicato l’edizione italiana di Rose in Chains. «Sono peraltro autrici che non solo scrivono bene ma sono anche molto brave a promuoversi da sole, perché sono abituate a farlo».

È lo stesso ragionamento che ha portato gli editori a prestare crescente attenzione ai romanzi autopubblicati su piattaforme come Wattpad. Le fanfiction, però, vanno spesso cambiate moltissimo per essere pubblicabili come romanzi. In alcuni casi basta soltanto dare un altro nome ai protagonisti: è quello che si fa di solito quando la fanfiction è dedicata a una celebrità in carne e ossa e non a una proprietà intellettuale. L’esempio più famoso è probabilmente la serie di romanzi rosa After di Anna Todd, nata come fanfiction su Harry Styles, che nei libri viene chiamato Hardin Scott ma mantiene comunque molte caratteristiche riconoscibili di Styles.

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Adattare una fanfiction basata su Harry Potter o Star Wars è molto più complesso. Una delle scorciatoie più comuni, in questi casi, è quella di prendere i personaggi originali, mantenendone l’aspetto fisico e i tratti della personalità, e piazzarli in “universi alternativi”: Il teorema dell’amore, per esempio, non è più ambientato in una galassia lontana lontana, ma all’università di Stanford. 

Fece una cosa simile anche E. L. James quando decise di trasformare la sua fanfiction basata su Twilight, popolarissima saga di romanzi sui vampiri, nel romanzo Cinquanta sfumature di grigio: in quel caso cambiò tutti i nomi, rimosse tutti i riferimenti ai poteri soprannaturali del protagonista e trasformò Edward Cullen in un imprenditore milionario. Stephenie Meyer, l’autrice di Twilight, non fece mai causa. Cassandra Clare, oggi affermata autrice di libri fantasy, decise invece di mantenere l’ambientazione soprannaturale delle sue fanfiction a tema Harry Potter.

La sua serie più famosa, Shadowhunters, uscita a partire dal 2007 e pubblicata in Italia da Mondadori, mantiene molti elementi simili ai libri di J.K. Rowling: ha tre giovani protagonisti che si muovono tra un mondo magico segreto e il mondo “normale” e che devono combattere un cattivo potente e malvagio. Già all’epoca, per poter pubblicare la sua storia Clare dovette cambiare ogni riferimento che potesse ricordare il mondo di Harry Potter e inventare un mondo magico del tutto nuovo. 

Oltre a rimuovere tutti i dettagli che potrebbero violare il diritto d’autore, gli editori devono pensare anche ad attenuare eventualmente scene di sesso troppo estreme e disturbanti: «non vogliamo essere denunciati dalle associazioni di genitori», scherza Paganelli.

Infine, le case editrici che pubblicano questo genere di libri devono stare estremamente attente a non parlare mai delle fanfiction da cui hanno avuto origine i romanzi durante la fase di marketing. Al contempo, però, devono far arrivare la voce alle lettrici che potrebbero essere interessate.

È un lavoro che quasi sempre ricade sulle spalle delle autrici stesse, che hanno spesso profili social molto seguiti dai loro fan. In alcuni casi, i romanzi tratti da fanfiction vengono anche venduti con lo username originale dell’autrice sulla copertina, in modo che i fan la riconoscano più facilmente nonostante i molti dettagli cambiati nella storia. Alcune case editrici, poi, hanno cominciato a scegliere come illustratori per le copertine di questi romanzi le stesse persone che da anni illustrano le fanfiction più famose online, contribuendo ulteriormente a rafforzare il collegamento.