Il Cybertruck, un grande fallimento di Elon Musk
Sul pick up elettrico di Tesla aveva puntato tantissimo e millantato grandi numeri, che si è scoperto non sono mai stati veri

Quando nel 2019 fu presentato il Cybertruck, il pick up elettrico di Tesla, suscitò grande interesse ma anche qualche scetticismo, per via del design spigoloso e della carrozzeria in acciaio inossidabile. Allora Tesla disse che nel giro di pochi mesi un milione di persone ne aveva prenotato uno pagando un anticipo. Quando infine fu messo in commercio, nel 2023, il capo di Tesla, Elon Musk, ribadì che la domanda di Cybertruck era «oltre ogni aspettativa». Addirittura rassicurò gli investitori, dicendo che l’azienda sarebbe riuscita a produrne almeno 250mila all’anno.
Nei fatti però la situazione è ben diversa da come la descriveva Musk e oggi si può dire che il Cybertruck è stato un fallimento piuttosto pesante per Tesla. Fino allo scorso marzo infatti l’azienda ne avrebbe venduti solo 46.096: numero che è stato reso noto dopo che Tesla era stata costretta a richiamare tutti i modelli in commercio per risolvere un problema di fabbricazione.
Da marzo poi l’interesse per i Cybertruck non è aumentato: nel primo trimestre di quest’anno, secondo la CNN, ne sarebbero stati venduti 7mila, e nel secondo trimestre poco più di 4mila. Anche il mercato dell’usato sembra essere in forte crisi: il prezzo dei Cybertruck di seconda mano messi in vendita sul sito specializzato CarGurus è sceso del 30 per cento nell’ultimo anno.
Le ragioni dell’insuccesso del Cybertruck sono diverse, e non del tutto legate ai grandi cambiamenti avvenuti nel settore delle automobili elettriche negli ultimi due anni, soprattutto a causa dell’ascesa di marchi cinesi come BYD, che recentemente ha superato Tesla nelle vendite in Europa. I problemi del Cybertruck hanno a che fare soprattutto con il Cybertruck stesso, e con il capo di Tesla Elon Musk, che lo ha fortemente voluto.
Fin da subito, infatti, Musk sottolineò l’aspetto «futuristico» del veicolo, scrivendo su Twitter che «è quello che avrebbe guidato Bladerunner» (Blade Runner è in realtà il titolo del celebre film di fantascienza, non il nome del suo protagonista), e concentrandosi sull’estrema sicurezza che avrebbe garantito ai passeggeri, grazie alla carrozzeria di acciaio e ai vetri antiproiettile.
Alcuni designer di Tesla non erano d’accordo con il design scelto da Musk e ne proposero una versione alternativa, meno brutalista, che fu però rifiutata. Questa scelta non ha avuto solo conseguenze estetiche: oggi il Cybertruck è legalmente in vendita solo negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, ed è vietato nell’Unione Europea, nel Regno Unito e in altri paesi, anche per via dei suoi spigoli, che sono considerati un rischio per i pedoni.
A rendere il Cybertruck interessante per molte persone, nel 2019, era stato anche il prezzo promesso da Musk, di 39.900 dollari. Nel 2023 il Cybertruck venne però messo in vendita a 61mila dollari, e oggi il suo prezzo di partenza si aggira tra gli 80 e i 100mila dollari, a seconda che si scelga il modello base o quello più potente, chiamato Cyberbeast. Nel 2019 Tesla aveva promesso anche di mettere in vendita una batteria aggiuntiva per estendere l’autonomia del veicolo: la cosa però è stata più volte rinviata per poi venire cancellata.
Le scelte di design volute da Musk hanno avuto conseguenze anche industriali: produrre un Cybertruck è molto costoso e complicato, e Tesla è stata più volte costretta a richiamare i veicoli venduti perché aveva usato le colle sbagliate nell’assemblaggio. In un caso in particolare, il pedale dell’acceleratore rischiava di rimanere bloccato e provocare «accelerazioni non volute».
Ma a influenzare negativamente le vendite di Cybertruck sono stati anche dei fattori culturali e politici. L’auto è presto diventata un prodotto divisivo a causa dell’attività politica di Musk, che negli ultimi anni si è spostato sempre più a destra finendo per collaborare attivamente all’amministrazione di Donald Trump (fino allo scorso maggio).
La deriva politica di Musk ha danneggiato Tesla in generale ma ha colpito soprattutto il Cybertruck, che ha finito per venire associato ad ambienti trumpiani e della Silicon Valley, proprio negli anni in cui la scena tecnologica statunitense si avvicinava a posizioni più reazionarie e diventava sempre più ricca.
Nemmeno il fatto che alcune persone famose ed esterne all’ambiente tecnologico, come Kim Kardashian e Katy Perry, siano state viste con un Cybertruck ha aiutato a renderlo più cool. Anzi, le celebrità che si sono associate al Cybertruck sono state spesso criticate e prese in giro sui social.
Questo fallimento è un problema anche per quanto riguarda il futuro di Tesla. Il Cybertruck infatti è l’unico nuovo modello che l’azienda ha presentato (e messo in commercio) dal 2019 a oggi: il resto dell’offerta di Tesla è fatto di modelli come Model S, Model X e Model Y, tutti in commercio da molti anni. Il Model S, ad esempio, risale ormai al 2012, e una sua nuova versione aggiornata è stata presentata solo quest’anno, dopo una lunga attesa.
L’idea di un pick up elettrico prodotto da Tesla non era di per sé sbagliata, soprattutto nel 2019. Il mercato automobilistico statunitense è infatti controllato all’80% da pick up e SUV, macchine molto grandi e lunghe, oltre che inquinanti. Storicamente, l’automobile più venduta negli Stati Uniti è la Ford F-150, un pick up di grandi dimensioni.



