Cosa sappiamo del video che mostra una presunta aggressione compiuta da Almasri
Ha già innescato grosse polemiche contro il governo, ma ci sono diverse cose poco chiare e difficili da verificare

Giovedì sera l’agenzia di stampa libica Almasdar ha pubblicato un video in cui si vede un uomo che aggredisce violentemente un altro uomo per strada. Sui suoi canali social Almasdar scrive che l’aggressore è Njeem Osama Almasri, il capo della polizia giudiziaria libica che era stato arrestato a gennaio a Torino e poi rimpatriato dal governo italiano nonostante fosse accusato dalla Corte penale internazionale di omicidi, torture, stupri e altri gravi crimini. Almasdar scrive che nel video c’è Almasri che uccide un «cittadino innocente» per le strade di Tripoli, la capitale della Libia.
È difficile dire con certezza se l’uomo nel video sia effettivamente Almasri. Si vede il suo volto di profilo solo nei primi secondi del video: per il resto del tempo l’aggressore è girato di spalle (salvo qualche frazione di secondo in cui però l’immagine è sfocata). Indossa una tunica bianca e lo si vede mentre picchia con violenza un altro uomo, che a un certo punto cade a terra. L’aggressore lo trascina poi di lato inerme, ma non si capisce se sia morto oppure no. Il video mostra infine delle grosse macchie di quello che sembra essere sangue sul marciapiede e sulla strada.
Nei commenti su Facebook sotto al post con il video l’agenzia Almasdar ha pubblicato anche una fotografia di Almasri insieme a un altro uomo: è vestito di bianco, come l’uomo nel video, sorride e non è chiaro dove sia. Almasdar non scrive niente a corredo della fotografia, che circola su internet da almeno lo scorso gennaio.
Nonostante i molti dubbi, venerdì molti giornali italiani lo hanno diffuso dando inizialmente per certa la versione dell’agenzia libica Almasdar. Ne è seguita una polemica politica: vari esponenti del centrosinistra hanno attaccato il governo di Giorgia Meloni, che appunto aveva liberato e rimpatriato Almasri, e incalzato la presidente del Consiglio a intervenire su questa vicenda.
Per questa storia il tribunale dei ministri ha messo sotto indagine il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, e ha chiesto per loro l’autorizzazione a procedere: cioè in sostanza ha chiesto al parlamento se può rinviarli a giudizio (con ogni probabilità dirà di no), accusandoli di diversi reati.
Il video è stato pubblicato anche da un’altra agenzia di stampa libica, 17 PRESS, che però non parla di omicidio, ma di pestaggio. Lo ha diffuso anche un giornalista investigativo libico, Khalil Elhassi, che vive in Svizzera. Anche lui scrive di aggressione e non omicidio. Ha pochi dubbi però che si tratti di Almasri: «È davvero Osama Najim […]. Noi libici lo conosciamo molto bene», dice al Post. Secondo fonti in Libia di Elhassi, l’uomo che lui ritiene essere Almasri ha aggredito l’altro perché stava bloccando la strada con la sua auto per ragioni sconosciute.
Un’altra fonte del Post nella milizia Rada, quella per cui lavora Almasri, è sicura si tratti del generale libico ma non ha assistito alla scena di persona.
Anche la ong Refugees in Libya – che segue da tempo e con competenza le vicende intorno ad Almasri – ha diffuso il video sui suoi profili social, dicendo che si tratta di Almasri ma specificando che non si sa precisamente quando è stato girato il video. Secondo la ong, che ha scritto di star ricostruendo la vicenda, l’aggressione sarebbe comunque avvenuta di recente.
Finora non è quindi possibile dire con certezza né che l’uomo nel video sia Almasri, né che quello aggredito sia morto, né dove e quando con esattezza sia stato girato questo video.
– Leggi anche: Quindi è stata Giorgia Meloni a voler rimpatriare Almasri?



