Anche l’Uganda ha accettato di ricevere persone migranti espulse dagli Stati Uniti

Una foto d'archivio che mostra alcune persone sulle rive del lago Vittoria, a Entebbe in Uganda, nel novembre del 2024
Una foto d'archivio che mostra alcune persone sulle rive del lago Vittoria, a Entebbe in Uganda, nel novembre del 2024 (AP Photo/David Goldman)

Il governo dell’Uganda ha comunicato di essersi accordato con quello statunitense per ricevere persone migranti espulse dagli Stati Uniti, alla condizione che non abbiano precedenti penali né siano minorenni non accompagnati. I trasferimenti riguarderanno in preferenza persone migranti originarie di altri paesi africani. Ci sono comunque vari punti poco chiari in questo accordo: il ministero degli Esteri dell’Uganda non ha specificato quante persone riceverà e ha parlato di un «accordo temporaneo», senza specificare la sua durata.

Fin dall’inizio del secondo mandato il presidente statunitense Donald Trump ha fatto pressione su vari stati perché prendessero persone migranti espulse dagli Stati Uniti come parte delle sue politiche demagogiche contro l’immigrazione. Il governo ugandese, che negli ultimi anni è diventato sempre più autoritario, ha detto che l’accordo è rientrato in trattative più ampie che tra le altre cose hanno riguardato i dazi annunciati da Trump. Per l’Uganda, come per altri paesi che hanno assecondato le sue richieste, questi accordi sono un modo per provare a ottenere condizioni favorevoli dalla sua amministrazione.

In questi mesi altri paesi africani hanno accettato di ricevere persone migranti espulse dagli Stati Uniti: l’ultimo era stato il Ruanda, preceduto da Eswatini e Sudan del Sud. Mercoledì gli Stati Uniti hanno annunciato un accordo simile della durata di due anni con l’Honduras, un paese dell’America centrale, e la settimana scorsa ne era stato concluso uno col Paraguay, in Sud America.

– Ascolta anche: La crudeltà è il punto delle politiche migratorie di Trump, con Stefano Pozzebon