Gli Stati Uniti hanno espulso otto persone in Sudan del Sud, e solo una di queste è sudsudanese

Un agente della polizia di frontiera statunitense, gennaio 2025
Un agente della polizia di frontiera statunitense, gennaio 2025 (AP Photo/Alex Brandon, File)

Otto uomini che erano stati condannati negli Stati Uniti per aver commesso crimini violenti sono stati portati nel Sudan del Sud, dopo che una sentenza della Corte Suprema ha dato all’amministrazione di Donald Trump il potere di espellerli dal paese. Soltanto uno degli uomini però viene dal Sudan del Sud: gli altri sono di Cuba, Laos, Messico, Myanmar e Vietnam. A maggio l’amministrazione Trump aveva ugualmente cominciato i preparativi per consegnarli al Sudan del Sud, inviandoli dapprima in una base militare statunitense in Gibuti. A quel punto l’amministrazione era stata fermata da un’ingiunzione di un giudice federale, che aveva bloccato l’espulsione degli uomini in Sudan del Sud, sostenendo che il paese fosse troppo violento e non sicuro.

Ma la scorsa settimana la Corte Suprema statunitense ha deciso che i giudici federali non potranno più usare le cosiddette nationwide injunctions (“ingiunzioni nazionali”) per bloccare misure decise dal governo centrale che hanno validità nazionale. Venerdì quindi gli otto uomini sono stati mandati in Sudan del Sud.

Questo caso potrebbe costituire un precedente che consentirà all’amministrazione Trump di inviare immigrati irregolari e persone sospettate di reati in altri paesi, anche se ritenuti non sicuri.