Quentin Tarantino si dà al teatro
Ha in programma di presentare la sua prima opera a Londra, e dice che se avrà successo potrà diventare il suo ultimo film

Dopo una serie di film che hanno fatto in buona parte la storia del cinema contemporaneo, Quentin Tarantino ha detto di volersi dedicare un po’ al teatro. Il regista arcinoto e celebrato per l’arguzia e le scene sanguinolente di Pulp Fiction, Le iene o Bastardi senza gloria ha in programma di presentare prossimamente la sua prima opera teatrale a Londra: ha detto anche che, se sarà un successo, potrà diventare il suo decimo, attesissimo film, quello che da sempre sostiene sarà l’ultimo della sua carriera.
Ospite del podcast The Church of Tarantino, dedicato a lui e ai suoi film, Tarantino ha detto che «l’opera è già scritta»: non ha ancora un titolo, e lui non ha dato altri dettagli, ma da come ne parla sembra che sarà una commedia, e nei suoi piani dovrà lavorarci almeno un anno e mezzo o due prima che sia pronta. La produzione dovrebbe cominciare nel gennaio del 2026, e per seguirla ha in programma di trasferirsi a Londra con la sua famiglia.
Al momento Tarantino vive a Tel Aviv, in Israele, con la moglie Daniella Pick e con i loro due figli, un bambino e una bambina (nel podcast non ha commentato la situazione politica). Dice di essere molto ottimista sul suo debutto teatrale, e che se tutto andrà bene pensa di trasformarlo prima in uno spettacolo itinerante e poi appunto nel suo ultimo film. Se invece sarà un flop, dice, allora la sua carriera «sarà finita molto in fretta».
Tarantino ha sempre detto di voler fare dieci film e di voler concludere la sua carriera cinematografica con un lavoro che sia al livello dei precedenti. In origine il suo ultimo film avrebbe dovuto essere The Movie Critic, incentrato sulla storia di un famoso critico cinematografico ispirato a Jim Sheldon, un critico realmente esistito. Nel podcast però Tarantino ha confermato di aver abbandonato il progetto, come avevano anticipato già l’anno scorso alcuni giornali.
Ha raccontato che aveva scritto la sceneggiatura sia per una serie tv in otto puntate sia per un film, ed entrambe secondo lui erano buone. Dice però di aver accantonato l’idea di farne un film in parte perché si era reso conto che era un po’ noioso, e in parte perché sarebbe stato troppo simile al suo film più recente, C’era una volta a… Hollywood, del 2019.
«Non è che qualcuno lo stia davvero aspettando», dice di The Movie Critic, aggiungendo che comunque può farlo quando vuole, visto che è già scritto. «Ma chi è che vuole vedere una serie tv su un cazzo di critico cinematografico? Chi vuole vedere un film chiamato Il critico cinematografico?». Se riuscisse davvero a rendere il soggetto interessante, dice, allora sarebbe un successo: però, siccome aveva già lavorato sulla Los Angeles degli anni Settanta nel suo ultimo film, per lui con The Movie Critic non ci sarebbe niente di nuovo da imparare.
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In passato Tarantino aveva già scritto l’adattamento teatrale di C’era una volta a… Hollywood e di The Hateful Eight, che era stato presentato in un live reading nel 2015, dopo che la sceneggiatura era stata diffusa illegalmente. Più di recente invece ha scritto The Adventures of Cliff Booth, il sequel di C’era una volta a… Hollywood basato sul personaggio interpretato da Brad Pitt.
Le riprese del film sono appena cominciate, ha detto sempre nel podcast, ma lo sta girando David Fincher, famoso tra le altre cose per Zodiac, The Social Network e L’amore bugiardo – Gone Girl. Secondo Tarantino, lui e Fincher sono i due migliori registi in circolazione, e il fatto che Fincher volesse adattare il suo lavoro per lui è un motivo di orgoglio.
Nel podcast Tarantino ha anche commentato i suoi film più riusciti. Secondo lui Bastardi senza gloria (2009) è il migliore in assoluto, mentre il suo preferito è proprio C’era una volta a… Hollywood. Pensa però che il film che era destinato a fare sia stato Kill Bill, inteso come l’insieme dei due film che raccontano la stessa storia (Kill Bill: Volume 1 e Kill Bill: Volume 2): è «la quintessenza di un film di Tarantino», ha detto, «nessun altro avrebbe potuto farlo». Ha comunque aggiunto che per alcune scelte di regia uno dei migliori è The Hateful Eight.
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