L’alpinista italiano Luca Sinigaglia è morto sul Pik Pobeda in Kirghizistan, mentre cercava di soccorrere un’alpinista russa

L’alpinista italiano Luca Sinigaglia è morto sul Pik Pobeda, una montagna di 7.439 metri di altezza al confine tra Kirghizistan e Cina, mentre partecipava alle operazioni per soccorrere l’alpinista russa Natalia Nagovitsyna, bloccata dal 12 agosto poco sotto la cima per via di una frattura alla gamba. Sinigaglia, che era lombardo e non era un alpinista noto al grande pubblico, è morto nei giorni scorsi, ma la notizia è stata data solo in seguito da vari media locali e russi.
Il 13 agosto Sinigaglia, che era stato avvisato delle condizioni di Nagovitsyna mentre si trovava al campo base, era riuscito a raggiungerla alla quota di 7.200 metri e le aveva dato del cibo e dell’altro materiale tra cui un sacco a pelo, ma non era stato possibile aiutarla a scendere. Aveva quindi deciso di scendere senza di lei per chiamare ulteriori soccorsi (non è chiaro se Sinigaglia abbia trascorso la notte con lei), ma durante la discesa il meteo è peggiorato, bloccandolo a circa 6.900 metri di altezza, dove è morto.
Un altro tentativo per raggiungere Nagovitsyna in elicottero è stato fatto domenica 17 agosto, ma il cattivo tempo aveva reso impossibile il salvataggio. Al momento Nagovitsyna è ancora bloccata.


