La Nuova Zelanda ha emesso la prima condanna per spionaggio della sua storia, contro un suo soldato

Soldati neozelandesi durante un'esercitazione (Corporal Naomi James/AP)
Soldati neozelandesi durante un'esercitazione (Corporal Naomi James/AP)

Un tribunale militare neozelandese ha emesso la prima condanna per spionaggio della sua storia lunedì, contro un soldato che ha ammesso di aver fatto attività di spionaggio per conto di un paese straniero. Il soldato, il cui nome non è stato diffuso in base alle leggi sulla privacy del paese, credeva di stare comunicando con un agente straniero e nel 2019 gli passò diversi documenti segreti, tra cui mappe militari e credenziali per accedere a sistemi informatici dell’esercito. In realtà, l’agente straniero era un agente della polizia neozelandese sotto copertura, che stava indagando su alcuni gruppi di estrema destra neozelandesi.

Infatti la polizia aveva scoperto che il soldato era attivo in alcuni gruppi di estrema destra mentre indagava sull’attacco terroristico a due moschee nella città di Christchurch nel 2019, compiuto dal suprematista bianco Brenton Tarrant. Incaricò quindi il poliziotto sotto copertura di entrare in contatto con il soldato.

Gli investigatori hanno poi trovato sul suo hard disk una copia della diretta video dell’attacco fatta da Tarrant (che l’aveva trasmessa su Facebook grazie a una telecamera fissata sulla sua fronte) e un documento politico pubblicato online da Tarrant prima dell’attacco. Il soldato è stato condannato anche per il possesso di questi file, in base a una legge della Nuova Zelanda che proibisce di possedere senza autorizzazione materiale che inciti alla violenza. La sentenza, che stabilirà che pena dovrà scontare il soldato, è prevista nei prossimi giorni.