La Russia ha bloccato parzialmente la possibilità di fare telefonate su WhatsApp e Telegram

Il logo di Whatsapp su un telefono
(Hoch Zwei/Getty Images)

La Russia ha bloccato parzialmente la possibilità di fare delle telefonate sui sistemi di messaggistica WhatsApp e Telegram. Roskomnadzor, l’agenzia statale russa che si occupa di comunicazioni, ha motivato la scelta dicendo che queste piattaforme vengono usate per reclutare persone che possono svolgere attività di sabotaggio e terroristiche, e che hanno ignorato più volte le richieste dell’agenzia di adottare delle contromisure. Da anni il governo russo sta cercando di controllare il più possibile le attività online nel paese.

WhatsApp ha risposto in modo deciso, dicendo che il motivo per cui la Russia sta cercando di bloccare l’app è che vuole limitare il diritto delle persone ad avere una comunicazione sicura. Ha anche aggiunto che farà di tutto per tenere disponibile a tutti in Russia la comunicazione crittografata “end-to-end”, quella cioè in cui solo il mittente e il destinatario possono accedere al messaggio inviato.

WhatsApp è stata usata da circa 96 milioni di utenti in Russia a luglio, mentre Telegram nello stesso mese è stata usata da circa 89 milioni di utenti, secondo i dati Mediascope, un’azienda russa che monitora il settore dei media e delle comunicazioni. La Russia ha circa 143 milioni di abitanti.

La Russia esercita un forte controllo su internet: nel 2022 ha definito la società statunitense Meta, che possiede WhatsApp, un’organizzazione terroristica, bloccando l’uso di due social network del gruppo, Facebook e Instagram: solo WhatsApp è rimasto attivo. Ha provato anche a bloccare Telegram tra il 2018 e il 2020: non ci è riuscita, ma la società ha scelto di spostare la sede negli Emirati Arabi Uniti per evitare le pressioni del governo russo. La Russia sta anche lavorando per creare un sistema di messaggistica gestito direttamente dallo stato.