Al parlamento francese si parla sempre di più a chi sta su TikTok
Con video efficacemente tagliati ed editati per piacere alla piattaforma, ma con risultati spesso goffi e discutibili nel dibattito politico

Girando su TikTok e Instagram capita di imbattersi in video che mostrano spezzoni di discorsi fatti da politici in parlamento: durano circa un minuto e affrontano diversi temi con parole molto semplici, sono sottotitolati, possono includere una musica drammatica e spesso sono pubblicati dalla persona che ha pronunciato quel discorso, o dall’account del partito a cui appartiene. È una pratica che esiste in vari paesi, inclusa l’Italia, ma che è diventata particolarmente popolare in Francia, dove sta cambiando il dibattito parlamentare e sta facendo discutere gli stessi parlamentari.
Fare discorsi molto retorici in parlamento non è certo una pratica nata dopo l’invenzione dei social media, ma i social media l’hanno per certi versi esasperata. Un articolo di Le Monde ha raccolto le proteste di diversi parlamentari francesi che si sono accusati reciprocamente di fare interventi in parlamento inutili per il dibattito politico e finalizzati solo al pubblico su TikTok: pensati quindi per essere facilmente tagliati, editati e pubblicati online.
È una tendenza che era già stata raccontata da uno studio pubblicato a gennaio da un importante centro di ricerca francese (il Cepremap, Centro per la ricerca economica e le sue applicazioni). A partire da un’analisi di quasi due milioni di discorsi pronunciati all’Assemblea nazionale (la Camera bassa), era stato rilevato che nel 2024 la durata media dei discorsi (misurata in numero di parole) era diminuita di oltre il 50 per cento rispetto al 2007, con un brusco calo a partire dal 2017 e uno ancora più consistente dal 2022. Lo studio diceva anche che nello stesso periodo era aumentata la componente emotiva degli interventi, specialmente in quelli dei deputati dei partiti più radicali.
In sostanza prima del 2017 i deputati facevano lunghi preamboli e prendevano molto tempo per sviluppare le loro idee. Ora questo non succede quasi più.
Mathilde Panot, capogruppo all’Assemblea Nazionale della France Insoumise, pubblica molto spesso video di questo tipo sul suo profilo TikTok, dove ha 1,3 milioni di follower. In questo video attacca l’operato del primo ministro François Bayrou.
Il 2017 e il 2022 sono gli anni in cui si sono tenute le elezioni che hanno profondamente modificato la composizione del parlamento francese. Nel 2017 il neonato partito di Emmanuel Macron, La République en marche!, fece eleggere più di 300 parlamentari, mentre nel 2022 a entrare all’Assemblea Nazionale furono oltre 130 deputati del partito di estrema sinistra La France Insoumise (LFI) e 89 deputati del partito di estrema destra Rassemblement National (alle elezioni del 2017 avevano rispettivamente fatto eleggere 17 e 8 parlamentari). Fu un ricambio anche generazionale: portò in politica e in parlamento molti deputati giovani, abituati a usare i social media per farsi conoscere e fare campagna elettorale.
Uno dei più importanti politici di questa nuova generazione è Jordan Bardella, il leader del Rassemblement National. Bardella ha usato fin da subito i social media per accrescere la sua popolarità, ed è stato seguito da molti altri colleghi e colleghe. Pubblica spesso spezzoni dei suoi interventi al Parlamento europeo, dove è stato eletto per la prima volta nel 2019, con grafiche e montaggi perfettamente aderenti allo stile di TikTok.
In questo video Jordan Bardella attacca l’eurodeputata della France Insoumise Rima Hassan, nota per le sue opinioni pro Palestina, definendola «l’ambasciatrice di Hamas all’Unione Europea».
– Leggi anche: Jordan Bardella, il futuro dell’estrema destra francese
Alcuni parlamentari sono particolarmente noti per fare discorsi rivolti al pubblico di TikTok, e a volte i loro interventi vengono anticipati da qualche collega che ironicamente dice frasi come «Attenzione, ciak si gira!». Questa pratica è evidente per esempio quando l’Assemblea sta discutendo di un emendamento e un deputato o una deputata usa il tempo a sua disposizione per parlare di un’altra misura, che non c’entra nulla con quella in esame, e magari dà spiegazioni superflue per il dibattito parlamentare ma efficaci per chi ascolta il video sui social.
Louis Boyard è un altro deputato della France Insoumise molto noto su TikTok, dove ha circa 1,2 milioni di follower. In questo video accusa i deputati favorevoli all’innalzamento dell’età pensionabile di non aver a cuore le persone che fanno lavori fisicamente usuranti.
Tra i deputati che ricorrono di più a questa pratica ci sono quelli della France Insoumise (LFI), che però non ne parlano come di una cosa necessariamente negativa.
Il deputato Antoine Léaument, ex responsabile della comunicazione digitale di LFI, ha detto a Le Monde che alla base della strategia di comunicazione del suo partito c’è sempre stata l’idea di coinvolgere il più possibile gli elettori e le elettrici nei lavori parlamentari: affidarsi solo alle lunghe dirette trasmesse sul sito dell’Assemblea, o ai video degli interi interventi caricati su YouTube, è poco efficace. «Sappiamo comunque che non faremo cambiare idea ai colleghi degli altri gruppi. La cosa interessante è far vivere il dibattito al di fuori dell’emiciclo».
Léaument ha ammesso che alcune volte, visti dal vivo, questi discorsi possano sembrare «un po’ fuori luogo». Capita infatti che un parlamentare pronunci un discorso molto duro davanti a un parlamento semivuoto e anche disinteressato. Questo perché, dice Léaument, «non ci rivolgiamo a 50 persone, ma a 10mila, o addirittura a 1 milione».



