Nell’area dove la Roma vuole fare il suo stadio c’è un bosco, ma di «scarso valore»

Lo dice il tecnico incaricato dal comune di valutare la zona data in concessione alla squadra, che per gli abitanti andrebbe protetta

(Angelo Mastrandrea/il Post)
(Angelo Mastrandrea/il Post)

Con un comunicato il comune di Roma ha reso noti alcuni estratti della relazione del tecnico incaricato di valutare un’area nel quartiere di Pietralata concessa alla squadra di calcio della Roma per costruirci il suo nuovo stadio. Alcuni gruppi di residenti avevano protestato contro il progetto per proteggere quell’area, che secondo loro non è degradata e in cui ci sarebbe un bosco da tutelare. Il tecnico, che si chiama Mauro Uniformi ed è presidente dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali, ha riconosciuto l’esistenza di un bosco ma lo definisce di «scarso valore ambientale e di poca naturalità».

Il pezzo di terra con molta vegetazione concesso alla Roma, che gli abitanti di Pietralata chiamano bosco, è grande circa 15mila metri quadrati, ma complessivamente l’area concessa dal comune alla Roma si estende su 140mila metri quadrati: secondo i piani, l’opera dovrebbe costare alla Roma tra i 500 milioni e il miliardo di euro. La società non ha però ancora presentato il progetto definitivo.

Nel comunicato del dipartimento di Tutela ambientale del comune di Roma non si parla di alberi di pregio da proteggere. I residenti sostengono invece che ci siano. Per Uniformi, si legge nel comunicato, l’area considerabile come bosco ha poco valore naturalistico perché deriva prevalentemente da un frutteto poi invaso da piante infestanti o che crescono tipicamente in ambienti alterati dalle persone, come a bordo di strade, parchi, discariche (quindi appunto poco pregiate). Uniformi descrive il contesto come di «evidente degrado ambientale, urbanizzato e caratterizzato da infrastrutture pubbliche e private».

Nella nota si legge che sono stati individuati complessivamente 7.000 metri quadrati di «aree formalmente definibili come boscate», quindi poco più della metà di quelle considerate come tali dagli abitanti. Queste aree sono proprietà comunale e sono prevalentemente destinate al verde urbano, scrive il comune: Uniformi suggerisce che possano essere trasformate in qualcos’altro e la loro trasformazione possa essere compensata dalla realizzazione di un bosco della stessa grandezza. Detto in altre parole, gli alberi dell’area possono essere abbattuti per poi piantarne altri in modo da realizzare un bosco della stessa estensione.

Il comune di Roma dice che questa relazione permetterà ora alla società di proseguire le indagini sui terreni e di fare gli scavi archeologici, che sono necessari prima di iniziare i lavori di costruzione. L’assessorato all’Urbanistica specifica che sarà l’AS Roma, cioè la società della squadra di calcio, a doversi occupare di realizzare un’altra area verde.

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