Di chi è questo pezzo di Marte?

Caduto in Niger, passato per l’Italia e venduto a New York, è un caso esemplare delle molte zone grigie nel collezionismo di reperti extraterrestri

Il meteorite, esposto su un tavolino a specchio, scintilla sotto una luce bruno-rossastra davanti a un poster che mostra il pianeta Marte
Il meteorite marziano esposto alla casa d’aste Sotheby’s a New York il 9 luglio 2025 (AP Photo/Richard Drew)
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Il 16 luglio a New York la famosa casa d’aste Sotheby’s ha venduto un meteorite marziano per 4,3 milioni di dollari (circa 3,7 milioni di euro). Pesa 24,7 chili, è lungo quasi 40 centimetri ed è il più grande pezzo di Marte mai trovato sulla Terra. Ma c’è un problema: quel meteorite era stato trovato nel 2023 in Niger, in Africa occidentale, e non si sa bene come sia finito a New York, dopo essere passato anche per l’Italia.

Qualche giorno dopo l’asta, il governo nigerino ha avviato un’indagine per scoprire se sia stato esportato illegalmente, ma Sotheby’s dice che tutta la documentazione era in regola. È una vicenda eccezionale per alcuni aspetti, ma ordinaria per altri: intorno ai reperti extraterrestri esiste da decenni un collezionismo che sfrutta ampie zone grigie nelle leggi che ne regolano la proprietà e il traffico, diverse da paese a paese.

Il Niger si trova nel più esteso deserto caldo del mondo, il Sahara, che è una zona battuta dai cosiddetti “cacciatori di meteoriti” proprio perché presenta condizioni ambientali inospitali per molti organismi viventi, ma adatte alla scoperta e alla conservazione di fossili e minerali. Incluse rocce che precipitano sulla Terra senza che nessuno sappia precisamente dove e quando.

Come ogni meteorite marziano, anche quello venduto all’asta – il cui nome nella classificazione scientifica è NWA 16788 (NWA sta per Africa nord-occidentale) – è una roccia che faceva parte della superficie o della crosta di Marte, quindi a oltre trecento milioni di chilometri dalla Terra. Dopo essersi formato si è poi staccato dal pianeta per il forte impatto di un altro corpo celeste sulla superficie marziana, come una cometa o un asteroide, e ha raggiunto la Terra. Dei circa 77mila meteoriti scoperti finora sulla Terra, si stima che meno di 400 abbiano avuto origine da Marte.

Il meteorite maneggiato da una curatrice di Sotheby’s che indossa dei guanti bianchi

Il meteorite marziano esposto alla casa d’aste Sotheby’s a New York il 9 luglio 2025 (AP Photo/Richard Drew)

Com’è consuetudine in molte aste di questo tipo, non si conosce l’identità né dell’acquirente né del venditore, e non è chiaro nemmeno se parte dei soldi dell’asta sia in qualche modo finita in Niger. Il paleontologo statunitense Paul Sereno, esperto conoscitore di diversi siti archeologici e fondatore dell’organizzazione NigerHeritage, ha detto a BBC di essere convinto che ci sia stata una violazione delle leggi e che in ogni caso il meteorite dovrebbe tornare in Niger. Sotheby’s ha contestato i sospetti di un traffico illecito internazionale di reperti e ha detto di aver ottenuto il meteorite regolarmente.

Parlando con BBC, un portavoce ha aggiunto che la casa d’aste è al corrente dell’indagine avviata dal Niger sulle circostanze della scoperta e della vendita del meteorite, e che sta «esaminando le informazioni a sua disposizione alla luce della questione sollevata». Dopo l’asta, Sotheby’s aveva detto a Forbes Africa che il meteorite era stato «spedito e trasportato secondo la procedura standard per tutti i meteoriti provenienti dal Niger» e che «tutta la documentazione pertinente era in regola in ogni fase del viaggio». Non aveva però fornito informazioni dettagliate su come fosse finito negli Stati Uniti.

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Secondo un articolo pubblicato a dicembre 2024 da un gruppo di ricerca dell’Università di Firenze il meteorite NWA 16788 era stato scoperto il 16 novembre 2023 nella regione di Agadez in Niger, da un ignoto cacciatore di meteoriti. Era quindi stato venduto dalla comunità locale a un commerciante internazionale, prima di entrare nella collezione privata del gallerista aretino Luca Cableri, che lo aveva messo a disposizione del gruppo di ricerca.

«Mi chiamò dicendomi di avere del materiale interessante», ha raccontato a luglio al quotidiano La Nazione il professore Giovanni Pratesi, docente di mineralogia a capo del gruppo di ricerca. A proposito del meteorite ha detto che si può considerare «“fresco” perché non è “invecchiato”, nel senso che non è stato alterato dall’umidità terrestre, e questo ci dice che non è arrivato milioni di anni fa». Nel 2024 il meteorite era stato esposto anche nella sede dell’Agenzia Spaziale Italiana a Roma durante la notte europea dei ricercatori.

Come dicevamo non esistono leggi internazionali condivise che stabiliscano in modo univoco la proprietà dei meteoriti. È una questione che era stata peraltro sollevata in tempi recenti, dopo che due geologi svedesi avevano trovato un meteorite a nord di Stoccolma nel 2020. Lo avevano donato al Museo svedese di storia naturale, proprio per ridurre il rischio che finisse nel mercato nero dei collezionisti di meteoriti. Ma poi il discendente di un’importante famiglia nobiliare svedese aveva intentato e vinto in appello una causa contro il museo: sosteneva che il meteorite fosse caduto nella sua proprietà e che di conseguenza appartenesse alla sua famiglia.

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La curatrice solleva il meteorite verso l’alto con entrambe le mani

Una curatrice della casa d’aste inglese Christie’s mostra un meteorite scoperto in Russia, durante un’asta a New York, l’8 febbraio 2021 (AP Photo/Ted Shaffrey)

In diversi paesi del mondo, tra cui la Svezia e l’Italia, non ci sono leggi che regolamentano la proprietà dei meteoriti in base al luogo in cui vengono trovati. In Francia la proprietà spetta alla persona che li trova per prima, e in altri paesi ancora i meteoriti appartengono allo stato e devono essere considerati un bene pubblico. Secondo Sereno, il paleontologo sentito da BBC, il diritto internazionale vieta di «portare fuori dal paese qualcosa di importante per il patrimonio di un paese, che si tratti di un bene culturale, fisico, naturale o extraterrestre».

Per gli oggetti extraterrestri però la questione è ambigua. Secondo uno studio pubblicato nel 2019 da Matthieu e Max Gounelle, due esperti di diritto internazionale e proprietà dei meteoriti, spetta ai singoli stati chiarire se i meteoriti facciano parte oppure no degli oggetti di interesse culturale il cui commercio è regolato da alcune leggi internazionali approvate dall’UNESCO, l’organizzazione delle Nazioni Unite. Una legge specifica approvata dal Niger nel 1997 per tutelare il proprio patrimonio, per esempio, contiene un elenco dettagliato di categorie di oggetti e non cita esplicitamente i meteoriti.

Nel comunicato in cui annuncia di avere avviato un’indagine sulla vendita all’asta del meteorite marziano, il Niger ha riconosciuto di non avere ancora una legge specifica sui meteoriti. Ha citato però il Marocco come precedente significativo, perché è un paese a cui è capitato in passato di richiedere la restituzione di meteoriti scoperti nel suo territorio. Per lungo tempo è stato uno dei maggiori esportatori mondiali di meteoriti, in parte per effetto di leggi abbastanza permissive e di un contesto politico relativamente stabile rispetto ad altri paesi del Sahara. Le leggi approvate negli ultimi vent’anni hanno ridotto molto questo tipo di traffico internazionale, senza però riuscire a fermarlo del tutto.