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  • Martedì 5 agosto 2025

Jair Bolsonaro è stato messo agli arresti domiciliari

La Corte Suprema ha accusato l'ex presidente brasiliano di non rispettare le restrizioni a cui era sottoposto, nell'ambito del processo per tentato colpo di stato

Jair Bolsonaro saluta i suoi sostenitori, a Brasilia, il 29 luglio
Jair Bolsonaro saluta i suoi sostenitori, a Brasilia, il 29 luglio (EPA/ANDRE BORGES)
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Lunedì l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato messo agli arresti domiciliari. La misura è stata stabilita da Alexandre de Moraes, il giudice della Corte Suprema che guida tutti i casi più importanti e che recentemente è stato sanzionato dall’amministrazione Trump proprio come ritorsione politica per il processo a Bolsonaro. De Moraes ha motivato la decisione spiegando che Bolsonaro non stava rispettando le misure restrittive già imposte contro di lui nell’ambito del processo in cui è accusato di aver tentato un colpo di stato nel 2022, che includono il braccialetto elettronico e un divieto di usare i social network.

I legali dell’ex presidente hanno detto che faranno ricorso contro il provvedimento. Tra le altre cose gli vieta di utilizzare un cellulare o di ricevere visite al di fuori di quelle dei suoi avvocati o di persone autorizzate dal tribunale. De Moraes ha contestato a Bolsonaro di aver partecipato virtualmente a una protesta contro la Corte Suprema a Rio de Janeiro nonostante gli fosse stato proibito di usare i social, «direttamente o tramite terze parti», e di mantenere contatti con altri indagati, tra cui il figlio Eduardo.

Bolsonaro mostra il braccialetto elettronico durante un incontro in parlamento, a Brasilia il 21 luglio

Bolsonaro mostra il braccialetto elettronico durante un incontro in parlamento, a Brasilia il 21 luglio (AP Photo/Minervino Junior, CB/D.A Press)

Secondo i giudici con la partecipazione – fatta con una chiamata al figlio Flávio, messa in viva voce – Bolsonaro ha aggirato e violato queste limitazioni, con l’obiettivo di produrre materiale da postare sui social (poi cancellato) per mettere pressione sulla Corte. De Moraes ha minacciato di far incarcerare Bolsonaro, che doveva già rispettare i domiciliari durante la notte (dalle 19 alle 7 del mattino), se riscontrerà altre violazioni.

Il dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha condannato l’ordinanza: il presidente Donald Trump è un alleato politico di Bolsonaro e aveva definito «una caccia alle streghe» il processo contro di lui, al punto da usarlo per giustificare i dazi del 50 per cento prospettati al Brasile.

Bolsonaro governò il Brasile dal 2019 al 2023, quando fu sostituito dall’attuale presidente Luiz Inácio Lula da Silva, noto come Lula, che lo aveva sconfitto alle elezioni a novembre del 2022. È sotto processo alla Corte Suprema con l’accusa di aver progettato un colpo di stato, di aver incoraggiato i suoi sostenitori ad assaltare gli uffici delle principali istituzioni governative nella capitale Brasilia all’inizio del 2023 e di aver progettato – senza poi realizzarlo – l’omicidio di tre avversari politici: Lula, il suo vicepresidente Geraldo Alckmin e il giudice de Moraes.

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