Nel carcere di Sollicciano le cose vanno sempre peggio

Nella struttura fiorentina un'intera sezione è allagata e secondo testimonianze le pareti delle celle «trasudano acqua»

L'esterno del carcere di Sollicciano, a Firenze (ANSA/ MAURIZIO DEGL'INNOCENTI)
L'esterno del carcere di Sollicciano, a Firenze (ANSA/ MAURIZIO DEGL'INNOCENTI)

Da oltre una settimana le condizioni nel carcere fiorentino di Sollicciano, già considerate pessime, sono ulteriormente peggiorate. Da sabato scorso è completamente allagato il reparto destinato ai detenuti con gravi disturbi psichiatrici (“Articolazione tutela salute mentale, ATSM”), sia al piano superiore, dove ci sono le celle, che a quello inferiore, dove si svolgono le attività riabilitative. Per giorni i detenuti sono stati chiusi in cella, senza poter uscire per attività e momenti di socialità, mentre sabato cinque di loro sono stati trasferiti in un’altra sezione, quella di “accoglienza”, con una soluzione temporanea.

L’avvocato Enrico Helmut Vincenzini è osservatore delle carceri toscane e lombarde per l’associazione Antigone, che si occupa della tutela dei diritti delle persone che si trovano in carcere. Ha parlato della situazione del carcere di Sollicciano in un’intervista al Corriere Fiorentino:

È una specie di grotta: le pareti trasudano acqua. Sono entrato in una cella della sesta sezione dove il muro del bagno era nero e schiumava sostanze bianche.

Altre testimonianze dicono che i corridoi di quella sezione sono allagati con acqua putrida, che non funzionano le docce e che in vari punti del carcere ci sono secchi per contenere l’acqua che piove dal soffitto. Gli psichiatri che lavorano all’interno devono portarsi stivali di gomma per raggiungere i pazienti all’interno delle celle.

L’attuale allagamento potrebbe essere causato da un tubo rotto, ma il carcere di Sollicciano ha da tempo noti problemi di funzionamento, igienici e sanitari. I detenuti vivono in celle fatiscenti e sovraffollate, in molti reparti c’è un problema di cimici dei letti, nella struttura ci sono anche frequenti infiltrazioni, perdite d’acqua e umidità (anche se non dell’attuale entità), topi e sporcizia. In inverno ci sono state interruzioni nel riscaldamento e nell’erogazione dell’acqua calda. Secondo i dati del ministero della Giustizia aggiornati al 24 luglio il carcere ospita 541 persone detenute, nonostante i 357 posti attualmente disponibili.

La struttura del carcere (ANSA)

Per risolvere il problema e migliorare davvero le condizioni di detenzione l’istituto avrebbe bisogno di interventi strutturali, ma per farli bisognerebbe vuotare intere sezioni e non si sa dove potrebbero andare le centinaia di persone detenute, nel frattempo. Gli ultimi lavori sono stati insufficienti o bloccati da problemi burocratici: da mesi il carcere non ha un direttore. Da giugno è stata nominata “reggente” la vicedirettrice Valeria Vitrani. A fine aprile il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, di Fratelli d’Italia, aveva annunciato la nomina di un nuovo direttore «entro maggio» e lo stanziamento di 10 milioni di euro per migliorare le strutture, ma agli annunci non è stato dato seguito.