Quanto stanno costando alle aziende italiane le limitazioni al Brennero
Secondo una stima di Uniontrasporti due miliardi di euro in cinque anni, su un valore complessivo delle merci di 176 miliardi all'anno

Negli ultimi cinque anni, secondo stime di Uniontrasporti, le limitazioni imposte dall’Austria al traffico sulle autostrade in Tirolo hanno causato un danno economico di 1,8 miliardi di euro alle imprese italiane, 370 milioni di euro all’anno. Uniontrasporti è una società che si occupa di sostenere lo sviluppo delle infrastrutture dei trasporti, fa parte del sistema delle Camere di commercio italiane e quindi per molti versi rappresenta gli interessi delle aziende italiane. Nonostante questo, la stima è una delle più dettagliate fatte finora, e ridimensiona quelle di altre associazioni di categoria.
Uniontrasporti dice che dei circa 550 miliardi di euro di interscambio tra Italia ed Europa, circa 160 miliardi all’anno passano attraverso il Brennero: 370 milioni di perdite costituiscono solo lo 0,2 per cento di questa cifra. Le imprese e il governo italiano, comunque, si erano spesso lamentati delle limitazioni, proprio per la rilevanza del Brennero nelle rotte commerciali italiane, specialmente quelle su strada.
Le restrizioni sono in vigore da anni su diverse parti di un tratto di autostrada lungo circa 100 chilometri, che collega il passo del Brennero in Italia alle città austriache di Innsbruck e Kufstein. Si trova in territorio austriaco, ma è utilizzato moltissimo dai camion delle aziende italiane, perché è la strada più breve che collega l’Italia alla Germania, il paese con cui l’Italia ha il maggiore scambio commerciale.
Secondo le autorità austriache le limitazioni alla circolazione, soprattutto per i camion, sono necessarie per ridurre le emissioni di gas di scarico e mantenere la qualità dell’aria all’interno dei margini fissati dalle regole dell’Unione Europea (ci sono stati però anche limiti alla circolazione per ragioni relative a carenze di infrastrutture).
In Italia invece le limitazioni sono considerate eccessive, perché impedirebbero la libera circolazione delle merci, uno dei principi che stanno alla base dell’Unione. Uno dei politici italiani che hanno criticato maggiormente l’Austria è stato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che in passato ha anche accusato l’Unione Europea di non avere fatto nulla per risolvere il problema.
Alla fine del 2023 Salvini aveva annunciato che l’Italia avrebbe presentato un ricorso contro l’Austria alla Corte di Giustizia Europea, un tribunale dell’Unione Europea che ha lo scopo di assicurare che le regole comunitarie vengano osservate nei paesi membri. Il ricorso è stato presentato l’estate scorsa, e la procedura è ancora in corso.



