Almeno 12 persone sono state uccise negli scontri tra Thailandia e Cambogia
Per una disputa territoriale su varie zone di confine ci sono stati spari, lanci di razzi e bombardamenti aerei

Giovedì mattina soldati thailandesi e cambogiani hanno iniziato a spararsi contro in una zona contesa al confine tra i due paesi, vicino a un antico tempio che per la Thailandia si chiama Ta Muen Thom e per la Cambogia Tamone Thom. Poi ci sono stati reciproci bombardamenti, con razzi e aerei da guerra. Il governo thailandese ha detto che dodici persone (11 civili e un militare) sono state uccise, e ci sono più di 30 feriti. La Cambogia non ha comunicato se gli attacchi thailandesi hanno causato morti. La contesa fra Thailandia e Cambogia riguarda varie zone di confine e prosegue da decenni, ma la crisi è diventata più grave negli ultimi mesi.
Le parti si sono accusate a vicenda di aver sparato per prime e in seguito di aver utilizzato armi più pesanti: la Thailandia ha detto che la Cambogia avrebbe sparato almeno tre razzi nel suo territorio, la Cambogia dice di essere stata bombardata da jet thailandesi. L’esercito thailandese ha confermato un’operazione in cui sono stati usati aerei da guerra F-16 per colpire postazioni militari cambogiane. Uno dei razzi lanciati dalla Cambogia ha colpito una stazione di servizio della provincia di Sisaket, uccidendo sei persone. Gli scontri a fuoco fra militari riguardano invece sei differenti località di confine in tre province thailandesi: Surin, Sisaket e Ubon Ratchathani.
Dopo gli scontri, l’ambasciata della Thailandia in Cambogia ha detto a tutti i cittadini thailandesi di lasciare il paese, mentre tutti i varchi di confine fra i due stati sono stati chiusi. Sutthirot Charoenthanasak, un amministratore locale di una delle province thailandesi interessate, ha detto all’agenzia Reuters che 40mila persone da 86 comuni sarebbero stati evacuati. Il numero di sfollati non è stato al momento confermato dal governo nazionale thailandese.
Il governo cambogiano ha invece detto che gli attacchi aerei thailandesi hanno colpito e danneggiato il Preah Vihear Temple, che avrebbe riportato «danni sostanziali». È un tempio indù che sorge in una delle aree contese e dal 2008 l’Unesco lo ha dichiarato parte del “patrimonio dell’umanità”.
Un razzo cambogiano colpisce una stazione di servizio in Thailandia, nella provincia di Sisaket
Thailandia e Cambogia sono separati da un confine di circa 820 chilometri che attraversa diverse zone contese. In alcune di queste sorgono templi importanti, su cui entrambi i paesi reclamano la sovranità. La disputa esiste da oltre un secolo e parte da una mappa del 1907 con cui la Francia, che occupò come potenza coloniale la Cambogia fino al 1953, tracciò per la prima volta il confine fra i due paesi (la Thailandia sostiene che la mappa non sia vincolante). Per risolvere la questione la Cambogia ha chiesto l’intervento della Corte di giustizia internazionale, che fra le altre cose si occupa anche di risolvere i contenziosi territoriali fra gli stati che riconoscono la sua giurisdizione. Fra questi però non c’è la Thailandia.
Queste dispute di confine sono solo uno dei motivi di tensione tra Cambogia e Thailandia, animate da un forte nazionalismo: hanno differenze culturali e storiche molto profonde, riconducibili ai secoli in cui i due paesi erano governati da imperi rivali.

Squadre dell’esercito thailandese alla ricerca di mine lungo il confine (Royal Thai Army via AP)
Gli ultimi grandi scontri militari erano avvenuti fra il 2008 e il 2011, quando furono uccise 34 persone.
Lo scorso 28 maggio i soldati cambogiani e thailandesi avevano cominciato a spararsi nel “Triangolo di Smeraldo”, una delle aree contese, un piccolo pezzo di terra molto verde dove si incontrano Thailandia, Cambogia e Laos. Un soldato cambogiano era stato ucciso e da allora i due eserciti si sono accusati reciprocamente e ci sono stati vari altri episodi di tensione. Mercoledì la Thailandia ha richiamato il proprio ambasciatore in Cambogia, dopo l’esplosione di una mina che aveva ferito un soldato thailandese lungo il confine.
A giugno la disputa con la Cambogia ha creato anche una crisi politica all’interno della Thailandia: la prima ministra Paetongtarn Shinawatra è stata sospesa dalla Corte costituzionale quando è stato reso pubblico l’audio di una sua telefonata con Hun Sen, l’ex primo ministro della Cambogia che governò il paese per quarant’anni prima di cedere il posto a suo figlio Hun Manet nel 2023. Hun Sen resta una figura centrale della politica cambogiana ed è un amico di lungo corso della famiglia di Paetongtarn, e in particolare del padre Thaksin Shinawatra.
Nella chiamata di 17 minuti Paetongtarn (che ha 38 anni) ha un atteggiamento molto deferente nei confronti di Hun (che ne ha 72), lo chiama «zio» e promette di «prendersi cura» delle sue necessità. In un altro momento è sembrata voler screditare l’operato di un comandante dell’esercito thailandese che si stava occupando delle tensioni al confine, dicendo che lui «voleva solo sembrare figo e diceva cose che non sono utili». La diffusione dell’audio aveva causato proteste a Bangkok e aumentato ulteriormente il livello di tensione fra i due paesi.
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