Zelensky si è rimangiato la legge sulle agenzie anticorruzione
Dopo due giorni di proteste contro la legge che aveva ridotto i loro poteri, ne ha presentata una nuova per ripristinarli

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Il presidente Volodymyr Zelensky ha presentato al parlamento ucraino una proposta di legge che ha l’obiettivo di restituire l’autonomia alle due principali agenzie anticorruzione del paese, dopo due giorni di proteste e le critiche dei governi stranieri e delle istituzioni europee. La nuova legge, che non è stata ancora votata dal parlamento, invertirebbe gli effetti di quella, molto contestata, fatta approvare martedì dal partito del presidente, che aveva sottoposto le agenzie a maggiore controllo politico.
L’agenzia nazionale anticorruzione (Nabu) ha detto di essere stata coinvolta nella formulazione della nuova proposta, sostenendo che «ripristinerà tutti i poteri e le garanzie d’indipendenza» sia sue sia della procura specializzata anticorruzione (Sapo). La Sapo è l’altra agenzia che era stata posta sotto il controllo del procuratore generale, che è una figura di nomina politica: per questo, secondo le opposizioni e i media, i politici avrebbero potuto limitare di molto le attività delle agenzie.
Non si sa quando la proposta sarà votata: il parlamento unicamerale è appena entrato nella pausa estiva, ma il suo presidente Ruslan Stefanchuk ha prospettato la possibilità che arrivi in aula prima della ripresa ufficiale dei lavori, a fine agosto. Anche la principale ong anticorruzione ucraina, l’Anti-Corruption Action Centre, ha elogiato l’iniziativa, ritenendola la prova dell’efficacia delle proteste di questi giorni, e ha chiesto però al parlamento di approvarla subito. Mercoledì sera, in un videomessaggio, Zelensky aveva promesso di intervenire sostenendo di aver «ascoltato le persone».
Mercoledì a Kiev e in altre città ucraine c’era stato il secondo giorno consecutivo di proteste contro Zelensky, più partecipate rispetto al giorno precedente. Fuori dal palazzo presidenziale si erano riunite 3mila persone che avevano intonato cori contro la legge e sventolato cartelloni con slogan anticorruzione. Le manifestazioni sono le prime grosse proteste contro Zelensky dall’inizio della guerra nel 2022: da allora ha generalmente mantenuto livelli di popolarità molto alti.
Secondo alcuni attivisti con la legge di martedì il presidente avrebbe violato una sorta di patto implicito con la popolazione in tempo di guerra, grazie a cui il governo ha potuto contare su un ampio sostegno anche per misure impopolari. Da qualche tempo Zelensky viene accusato di accentrare sempre più poteri su di sé e sul suo circolo di alleati più fedeli: la legge di martedì era stata considerata come un modo per indebolire l’opposizione interna ed era stata motivata con la necessità di rimuovere influenze russe nelle agenzie (la stessa giustificazione addotta per le perquisizioni, avvenute lunedì, alle loro sedi da parte dei servizi segreti).
Prima dell’annuncio di Zelensky, un gruppo di 48 parlamentari (su 450), inclusi alcuni del partito di Zelensky (Servitore del popolo), aveva presentato una propria proposta di legge con lo stesso obiettivo. La lotta alla corruzione è un tema molto sentito in Ucraina: le agenzie nacquero in seguito alle storiche proteste europeiste note come Euromaidan, iniziate nel 2013, e la loro indipendenza istituzionale è uno dei principali requisiti posti dalla Commissione Europea per l’ingresso nell’Unione, a cui l’Ucraina è candidata dal 2022.
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