La Francia riconoscerà lo stato di Palestina
A settembre, durante l'assemblea generale delle Nazioni Unite: sarà uno dei più importanti paesi occidentali a farlo

Giovedì sera il presidente Emmanuel Macron ha detto che la Francia riconoscerà la Palestina come stato: sarà il primo grande paese occidentale a farlo. L’annuncio formale avverrà a settembre a New York, durante l’assemblea generale delle Nazioni Unite. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha criticato Macron, e ha detto che il riconoscimento rappresenta un pericolo per Israele.
La Palestina è riconosciuta internazionalmente da 147 stati membri delle Nazioni Unite su 193: quasi tutti i paesi dell’Asia, dell’Africa, dell’Europa dell’Est e dell’America Centrale e del Sud, ma da pochissimi paesi occidentali. Diversi di questi che oggi la riconoscono, come la Spagna, lo hanno deciso solo negli ultimi due anni. L’Italia non riconosce lo stato palestinese, ma ha comunque un ufficio consolare a Gerusalemme che «cura le relazioni che il Governo italiano intrattiene con le autorità palestinesi».
Quando uno stato ne riconosce un altro significa che ne accetta l’esistenza, e lo dimostra di solito inviando una rappresentanza diplomatica. Significa anche che riconosce formalmente la sovranità di quel territorio e il diritto all’autodeterminazione del popolo che lo abita.
Macron aveva già annunciato di voler riconoscere la Palestina. Ad aprile, durante una riunione delle Nazioni Unite, aveva detto che il riconoscimento permetterebbe di contrastare la posizione di quei paesi che non riconoscono l’esistenza di Israele: i paesi membri delle Nazioni Unite che non lo riconoscono come stato sono 28, principalmente a maggioranza musulmana.
La situazione della Palestina è molto particolare e diversa da quella di qualsiasi altro stato. I suoi territori sono divisi e comprendono la Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza. La prima è in gran parte amministrata e occupata militarmente da Israele in violazione delle leggi internazionali, e per il resto è governata dall’Autorità nazionale palestinese (ANP), un organismo internazionalmente riconosciuto ma con poteri limitati e molto impopolare fra la popolazione palestinese. Gerusalemme Est dovrebbe far parte della Cisgiordania ma è stata annessa da Israele. La Striscia di Gaza era governata da Hamas, un’organizzazione radicale con pessimi rapporti con l’ANP e attualmente in guerra con Israele. Oggi, dopo quasi due anni di invasione, è in gran parte distrutta.



