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  • Mercoledì 23 luglio 2025

Il parlamento del Kosovo fa la stessa cosa da mesi, ogni due giorni

Prova a eleggere il presidente dell'aula e sbloccare la formazione di un nuovo governo: finora ha sempre fallito

Alcuni parlamentari kosovari durante un voto, nel 2020
Alcuni parlamentari kosovari durante un voto, nel 2020 (AP/Visar Kryeziu)
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Negli ultimi tre mesi i parlamentari del Kosovo si sono incontrati 51 volte, circa una volta ogni due giorni, per fare sempre la stessa cosa: cercare di eleggere il presidente dell’aula, indispensabile per nominare un governo. Finora tutte le votazioni sono state fallimentari. È una situazione che sta bloccando non solo i lavori del parlamento, ma anche la formazione del governo dopo le elezioni dello scorso febbraio, più di cinque mesi fa.

Il motivo del blocco è che in parlamento non c’è una chiara maggioranza. Il partito di sinistra e nazionalista Vetëvendosje! (Autodeterminazione!, in italiano) ha vinto le ultime elezioni ma ha ottenuto solo 48 seggi su 120 e non è riuscito a creare una coalizione con altre forze: i rapporti tra il leader di Vetëvendosje! e attuale primo ministro uscente del Kosovo, Albin Kurti, e i partiti dell’opposizione si sono infatti deteriorati molto nel corso del tempo.

La legge kosovara dà a Vetëvendosje!, il primo partito per seggi ottenuti, il diritto di proporre il candidato o la candidata alla posizione di presidente del parlamento. Per più di tre mesi Kurti ha cercato in vari modi di fare eleggere la propria candidata, l’ex ministra della Giustizia Albulena Haxhiu, senza successo.

Kurti insieme a Haxhiu,

Il primo ministro kosovaro Albin Kurti (al centro), insieme ad Albulena Haxhiu (a destra nella foto), a un evento a gennaio (foto tratta dalla pagina Facebook di Albulena Haxhiu)

Al momento è ancora in carica il governo precedente, che si occupa degli affari correnti. Kurti è ancora primo ministro: ha dato le dimissioni a maggio ma essendo ancora in carica non ha particolare fretta di accettare un compromesso con altri partiti per risolvere la crisi.

Per il Kosovo sarebbe importante nominare rapidamente un nuovo governo perché i problemi che deve affrontare sono tanti: per esempio appianare i rapporti con la Serbia e con la minoranza serba che vive in particolare nel nord del paese. Prima di diventare indipendente, il Kosovo era una provincia autonoma della Serbia, che non ha mai riconosciuto la sua indipendenza.

– Leggi anche: Attorno al ponte di Mitrovica

Senza un parlamento funzionante il Kosovo non può nemmeno ratificare alcuni accordi con l’Unione Europea, che servono per ricevere importanti finanziamenti.

Arianit Koci si rade a zero i capelli davanti al parlamento kosovaro, per protestare contro la situazione attuale

Arianit Koci si rade a zero i capelli davanti al parlamento kosovaro, lunedì 21 luglio (foto tratta dalla sua pagina Facebook)

Ci sono stati alcuni gesti di protesta che sono stati molto raccontati dalla stampa locale. Per esempio Arianit Koci, un noto avvocato kosovaro, ha improvvisato diverse azioni per lamentarsi dell’incapacità dei partiti politici kosovari di trovare un accordo. Lunedì 21 luglio si è rasato a zero i capelli davanti al parlamento.

A fine giugno la Corte costituzionale kosovara ha ordinato al parlamento di trovare una soluzione alla crisi e di eleggere la presidenza entro 30 giorni. In teoria, la scadenza di questo periodo è sabato 26 luglio. La Corte però non ha spiegato cosa potrebbe succedere se non venissero eletti il presidente e i vicepresidenti del parlamento: la presidente della Repubblica, Vjosa Osmani, ha chiesto alla Corte di chiarire quali saranno le conseguenze.

Osmani ha anche sottolineato come al momento anche le altre istituzioni del paese non possano esercitare i loro pieni poteri, perché in molti casi dipendono dalla collaborazione con il parlamento. Secondo l’opinione di molti esperti, se non si troverà un accordo è molto probabile che ci saranno nuove elezioni. Tanti temono però che questo potrebbe essere l’inizio di un periodo di instabilità prolungata.