Il governo siriano ha iniziato a evacuare le famiglie beduine da Suweyda

Il governo siriano ha iniziato a evacuare centinaia di famiglie beduine dalla città di Suweyda, nel sud del paese, dove nei giorni scorsi c’erano stati massacri e scontri tra le milizie druse e beduine: erano intervenute anche le forze di sicurezza siriane e l’esercito israeliano. Le prime famiglie beduine sono partite lunedì su autobus e camion, accompagnate da veicoli della Mezzaluna Rossa siriana (l’equivalente della Croce Rossa nei paesi musulmani), e sono state portate nella vicina Daraa. Il governo siriano prevede di evacuare in tutto circa 1.500 persone.
I combattimenti tra beduini e drusi sembrano per il momento finiti, dopo che la scorsa settimana diversi cessate il fuoco annunciati dalle varie parti coinvolte erano tutti risultati molto fragili ed erano stati stati violati nel giro di poche ore. Il ministro dell’Interno siriano Ahmad al Dalati ha detto che l’evacuazione delle famiglie beduine è temporanea e che i civili sfollati potranno tornare a Suweyda, perché stanno trattando per un cessate il fuoco stabile. Secondo le Nazioni Unite più di 87mila persone hanno lasciato Suweyda nell’ultima settimana: molte se ne sono andate a piedi e circa 2mila famiglie hanno cercato rifugio nelle scuole, nelle chiese e in altri edifici pubblici.
Il governo siriano aveva inviato le forze di sicurezza a Suweyda per la prima volta lunedì 14 luglio, per fermare gli scontri e ripristinare il controllo sul territorio. Il loro intervento però era stato percepito soprattutto come un modo per aiutare i gruppi beduini. Vari abitanti, sentiti dai giornali stranieri, avevano accusato i miliziani delle forze di sicurezza di crimini e violenze contro i civili drusi: tra le altre cose gli abitanti hanno descritto saccheggi, furti ed esecuzioni.
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