Il governo statunitense ritirerà in anticipo i 700 marines inviati a Los Angeles durante le proteste di giugno

Il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato che ritirerà in anticipo i 700 marines che erano stati inviati a Los Angeles durante le proteste contro le politiche sull’immigrazione del presidente Donald Trump. Il loro dispiegamento sarebbe dovuto durare due mesi e finire ad agosto. Il governo aveva inviato in città anche 4mila membri della Guardia nazionale, un corpo dell’esercito formato da riservisti, nonostante il dissenso dell’amministrazione cittadina e della California: metà di loro sono già stati ritirati.
Le proteste erano iniziate a causa dell’arresto da parte dell’agenzia per la gestione dei confini e dell’immigrazione di decine di persone sospettate di risiedere illegalmente nel paese. Le proteste erano poi diventate molto violente e avevano interessato per giorni un pezzo del centro di Los Angeles, ma la loro reale intensità è sempre stata molto esagerata da Trump. Nelle ultime settimane sono molto diminuite, e per questo il dipartimento della Difesa ha ordinato il ritiro dei soldati. I marines e la Guardia nazionale avevano il compito di difendere gli edifici del governo federale e gli agenti impiegati negli arresti, e non hanno svolto operazioni dirette di gestione dei manifestanti.
L’invio di soldati era una mossa motivata più dall’opportunità politica che dal mantenimento dell’ordine pubblico. La questione era finita al centro di uno scontro molto duro fra gli amministratori locali e il governo nazionale.


