In Giappone i partiti di governo hanno perso la maggioranza al Senato
È un risultato molto negativo per il primo ministro Shigeru Ishiba, che però ha detto che non si dimetterà

I partiti che sostengono la coalizione di governo in Giappone hanno perso la maggioranza al Senato, dopo le elezioni che si sono svolte domenica per rinnovare parte della camera alta del parlamento. Il Partito Liberal Democratico (PLD) e il Komeito, entrambi conservatori, hanno ora in tutto 122 senatori su 248 seggi.
La popolarità del PLD e di Komeito è in calo da un po’ e a ottobre del 2024 avevano già perso la maggioranza alla Camera. È la prima volta dalla sua fondazione nel 1955 che il Partito Liberal Democratico, che controlla in modo praticamente ininterrotto la politica giapponese dalla fine della Seconda guerra mondiale, si trova a guidare un governo che non ha la maggioranza né alla Camera né al Senato.
Il primo ministro Shigeru Ishiba (presidente del PLD) ha già detto che non intende dimettersi né da primo ministro né da leader del partito. È comunque improbabile che il governo cadrà, dato che l’opposizione rimane molto frammentata.
Il principale partito di opposizione, il Partito Costituzionale Democratico, ha mantenuto lo stesso numero di seggi che aveva prima delle elezioni (38), mentre è andato sorprendentemente bene Sanseito, un partito di estrema destra, xenofobo, misogino e complottista. Sanseito, fondato nel 2020 da Sohei Kamiya, ha fatto eleggere 14 senatori, un risultato considerevole rispetto al solo parlamentare che aveva finora in Senato e ai tre che lo rappresentano alla Camera.
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