Gli Stati Uniti hanno espulso altri cinque uomini stranieri in un paese terzo, questa volta in Eswatini

Cinque uomini provenienti da Vietnam, Jamaica, Cuba, Yemen e Laos sono stati espulsi dagli Stati Uniti e mandati nel piccolo stato africano di Eswatini, vicino al Sudafrica: giovedì un portavoce del governo locale ha detto che sono detenuti in carcere in celle di isolamento. La loro identità non è stata diffusa, ma l’amministrazione Trump ha detto che erano negli Stati Uniti senza i necessari permessi e che erano stati condannati per vari reati, tra cui omicidio, aggressione e rapina. Il governo di Eswatini ha detto che saranno mandati nei loro paesi di origine.
Negli ultimi mesi il governo statunitense sta espellendo persone straniere in vari paesi terzi, anche molto lontani geograficamente e con i quali le persone coinvolte non hanno alcun legame personale. A inizio luglio per esempio otto persone condannate per crimini violenti negli Stati Uniti erano state portate in Sud Sudan.
Il caso più noto però era stato quello di un gruppo di centinaia di persone venezuelane arrestate e mandate in un carcere di massima sicurezza a El Salvador, in America centrale, tra marzo e aprile: l’amministrazione diceva di ritenere che facessero parte di gang criminali, ma in quel caso le espulsioni erano basate su sospetti poco fondati e non sono state formulate accuse nei confronti di molte delle persone coinvolte.


