Stasera andiamo al cinema all’aperto?

Negli anni è diventato un'attrazione per tutti, in città e non solo in vacanza, e con film nuovi, ospiti e grandi platee

Milano, 15 giugno 2020 (Ansa/Matteo Corner)
Milano, 15 giugno 2020 (Ansa/Matteo Corner)
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Nell’ultimo decennio in Italia i cinema all’aperto (o “arene estive”, come si dice nel settore) sono diventati sempre più un’attrazione per il largo pubblico. Sono aumentati quelli ad alta capienza, cioè per platee da alcune centinaia di persone, spesso gratuiti, e sono nati eventi con l’obiettivo di valorizzare il cinema classico e i film recenti non più in programmazione in un periodo dell’anno in cui non uscivano grandi novità. Negli ultimi anni questa cosa è cambiata portando un’ulteriore spinta: i film più attesi hanno cominciato a uscire anche in Italia d’estate, in contemporanea con gli Stati Uniti, e quindi a portare ai cinema all’aperto un pubblico più ampio.

Hanno cominciato ad andarci non solo gli spettatori che vogliono recuperare film che non hanno visto durante l’anno, o che non amano il cinema al chiuso, ma anche quelli più abituali, che vanno a vedere le novità. Senza contare che ha reso ancora più sostenibile montare uno schermo e gestire un cinema all’aperto, perché le prime visioni, specie se di grandi film americani, sono quelle che tendono a fare incassi maggiori. È successo così che quello che per molti anni era considerato un intrattenimento da località di vacanza si è affermato sempre di più come un’abitudine anche per chi vive in città.

Nonostante la loro rilevanza culturale, i cinema all’aperto incidono ancora solo per una piccola quota del totale negli incassi annuali del settore. Nel 2023 per esempio sono stati il 3,2 per cento del totale, per le 130 sale cinematografiche all’aperto registrate con la società Cinetel (le sale al chiuso in Italia sono circa mille), allestite da inizio giugno a fine agosto.

I cinema all’aperto sono in linea di massima temporanei, fatti per essere montati e poi smontati alla fine dell’estate, che è una caratteristica che il cinema aveva alle sue origini. Quando nacque alla fine dell’Ottocento, infatti, era diffuso nelle fiere e nei luna park, presentato come un’attrazione, quindi era itinerante e spesso all’aperto. Un primo tentativo di sistemare e canonizzare la “sala cinematografica all’aperto”, non come spettacolo itinerante e quindi popolare, fu già nel 1907 quando l’Arena Civica di Milano proiettò una serie di spettacoli comici con un grande successo di pubblico. Fu uno dei primi esempi di “arena cinematografica”, seguito dal cinema Susa, sempre a Milano, che utilizzò uno spazio all’aperto nel retro del locale per proiezioni gratuite offerte agli abitanti delle case limitrofe.

Nella percezione comune vedere un film all’aperto è diventato qualcosa di sofisticato e non da luna park attorno al 1932, con la nascita della Mostra del cinema di Venezia. Le proiezioni della prima edizione (e di molte a seguire) si tennero infatti anche all’aperto, prima di tutto sulla terrazza dell’Hotel Excelsior del Lido di Venezia per un pubblico aristocratico e borghese. Un sistema di carrelli su cui erano poggiati lo schermo e le casse consentiva in caso di pioggia di ruotare lo schermo verso l’interno, al coperto. Fu nel Dopoguerra però che le sale all’aperto cominciarono a diffondersi davvero in tutto il paese, specialmente quelle parrocchiali, a partire dalle zone periferiche delle città, in particolare nella zona di Venezia, come effetto della Mostra. Gli annuari del cinema tra il 1954 e il 1965 registrano cinema all’aperto diffusi sia a Venezia che a Mestre che al Lido.

A Milano, alla fine degli anni Sessanta, la rassegna “Festival del cinema d’estate e d’arte nel parco” di Porta Venezia segnò uno dei più grandi successi per i cinema all’aperto. A quel punto era già consuetudine sia per le località estive che per alcuni centri urbani allestire cinema di seconda visione all’aperto. Seguendo anche questa iniziativa, quando nel 1977 l’assessore alla cultura di Roma Renato Nicolini ideò “L’estate romana”, il primo grande evento nazionale pensato per animare culturalmente una città d’estate, riempì il programma di proiezioni all’aperto.

Da forma molto popolare di fruizione di un film, in certi casi gratuita, quella dei cinema all’aperto è gradualmente diventata un’offerta a pagamento e più strutturata. Almeno a partire dagli anni Ottanta i cinema all’aperto diventarono i posti migliori per proiettare film classici o d’autore che difficilmente d’inverno e al chiuso avrebbero trovato un pubblico. E mentre nelle località estive veniva proposta una programmazione che replicava quella della passata stagione, nei centri urbani cresceva l’idea che le proiezioni all’aperto potessero essere una forma di “proiezione evento”: un momento con una sua eccezionalità anche solo per il fatto che sono limitate a un certo periodo dell’anno.

Nel momento in cui le proiezioni all’aperto sono diventate eventi è stato possibile anche iniziare a pensare una programmazione più audace. Nel 1981, all’interno dell’Estate romana, fu proiettato nella zona del Colosseo, alle spalle dell’Arco di Costantino, il Napoléon di Abel Gance, nella sua forma originale. Fu una delle proiezioni più complicate e rare (la rifecero solo un’altra volta nel 2007, nello stesso luogo). Napoléon infatti è un film muto di quattro ore che, per una certa parte nel finale, fu filmato con tre macchine da presa in contemporanea, una accanto all’altra, e per essere visto correttamente va proiettato con tre proiettori uno accanto all’altro, calibrati perché l’immagine risulti allineata. In quel caso il film fu accompagnato dalla colonna sonora eseguita dal vivo, come si faceva alle prime dei film muti. Tra il pubblico c’erano registi, attori, personalità della cultura dell’epoca e moltissimi appassionati assiepati nelle zone limitrofe. Se ne parlò sui giornali e si diffuse l’idea che i cinema all’aperto non fossero solo un’occasione di recupero di film di seconda visione.

Similmente, ma in modo ancora più strutturato, nel 1989 a Milano il cinema Anteo, insieme al comune, diede vita alla manifestazione AriAnteo. Creò un’arena da 700 posti con ristorante, bar e libreria adiacente, dove vedere oltre alle consuete seconde visioni anche film nuovi. Fu un grande successo e la manifestazione si tiene ancora oggi, solo in altri luoghi della città. Il responsabile della programmazione di Anteo Spazio Cinema, Sergio Oliva, spiega che nei loro cinema all’aperto «più o meno il 60 per cento del pubblico è diverso da quello che frequenta i cinema al chiuso, tanto che i film che funzionano di più sono quelli che sono andati meglio e hanno incassato di più durante l’anno».

Come per altri cinema all’aperto all’Anteo hanno lavorato molto negli ultimi anni per creare eventi, nel caso specifico offrendo oltre al film qualcosa in più. Spiega sempre Sergio Oliva: «L’anno scorso abbiamo usato molto il collettivo “Il terzo segreto di satira” per presentare i film, quando ci sono registi o attori li invitiamo, anche se d’estate è più difficile, ma abbiamo anche fatto serate che prevedevano incontri con associazioni per i diritti umani là dove il film lo consentiva. Abbiamo venduto 200 biglietti per Interstellar, un film di più di dieci anni fa, organizzando un’introduzione con l’astrofisico Luca Perri».

Oggi le regioni in cui le arene estive funzionano di più sono Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna e Sicilia. Nel 2023, l’anno di cui si hanno i dati, il picco di cinema all’aperto attivi si è raggiunto a luglio (122 in contemporanea, mentre a giugno erano 68 e ad agosto 116).

Negli ultimi dieci anni, e con maggior enfasi dopo la pandemia, i cinema all’aperto sono diventati anche esperienze di massa. Il caso del grande schermo che viene montato in piazza Maggiore a Bologna per il festival “Il Cinema Ritrovato”, e che poi rimane per tutto il resto dell’estate con una programmazione di classici restaurati e film della passata stagione, è uno degli esempi migliori. Nei momenti di picco i film in piazza Maggiore arrivano ad avere un pubblico di 3mila persone. Similmente da almeno dieci anni la Fondazione Piccolo America di Roma attira d’estate un pubblico molto grande con l’iniziativa “Il Cinema in Piazza”, montando tre schermi in tre punti della città, sia centrali che periferici, con proiezioni gratis di film della passata stagione. Questa è l’unica manifestazione che prevede film all’aperto e ha regolarmente ospiti nazionali e internazionali come Ari Aster, Paola Cortellesi, Mark Ruffalo, Asghar Farhadi e Luca Marinelli, che vengono a presentare i loro film o quelli di altri a cui tengono.

Tra i casi più clamorosi contemporanei di cinema all’aperto ci sono il cinema galleggiante di Venezia, in cui schermo e spettatori sono su piattaforme o barche, e il Floating Theatre estivo, organizzato dalla Festa del cinema di Roma, in cui la platea di sedie è su una piattaforma galleggiante nel laghetto del quartiere EUR.