Il ritorno di Justin Bieber

Dopo anni in cui si era fatto vedere poco ha pubblicato a sorpresa il suo ultimo disco “SWAG”

(DUTCH/Bauer-Griffin/GC Images)
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Sono passati quindici anni da quando Justin Bieber diventò un idolo degli adolescenti di tutto il mondo con il suo singolo “Baby”, undici da quando fu arrestato e gli furono scattate delle famose foto segnaletiche, dieci da quando uscì il suo album più venduto Purpose, e otto da quando contribuì a rendere “Despacito” una delle canzoni più famose dello scorso decennio. Nei quattro anni che sono trascorsi dal suo precedente disco, la popstar canadese ha diradato le sue apparizioni pubbliche, e non pubblica singoli dal 2022, quando decise di interrompere in anticipo il suo tour mondiale per problemi di salute mentale.

In mezzo Bieber, che oggi ha 31 anni, ha avuto un figlio con sua moglie Hailey Baldwin: lo tiene in bella mostra sopra la testa nelle foto promozionali di SWAG, il suo disco uscito a sorpresa venerdì scorso. Musicalmente le sue 21 canzoni non ricordano i suoi anni d’oro, quando era molto più centrale nella cultura pop occidentale e tra le altre cose rese popolare nel mondo la parola che dà il titolo al disco, che indica un atteggiamento carismatico e alla moda. SWAG è stato registrato in parte in Islanda, contiene le collaborazioni di diversi cantanti e musicisti hip hop e R&B ed è stato prodotto principalmente da Carter Lang, noto per il lavoro con la cantante SZA.

Secondo Rachel Aroesti del GuardianSWAG è un disco con cui Bieber ha fatto qualcosa di simile a quanto fece nel 2015 con Purpose, quando come altre popstar in voga in quegli anni – Rihanna con Anti, Beyoncé con Lemonade – si avventurò in qualche sperimentazione e in qualche direzione non scontata. La produzione è in certi momenti lo-fi, cioè volutamente di bassa qualità, i riferimenti nei suoni sono principalmente agli anni Ottanta, gli strumenti e in particolare le chitarre sono piuttosto centrali, con un approccio che secondo Aroesti è nostalgico ma comunque ben pensato. «Ma si fatica a trovare tracce di un essere umano tridimensionale nei testi, che sono carenti in dettagli, profondità e originalità».

SWAG insomma ha dei momenti brillanti, dice Aroesti, che gli ha dato tre stelle su cinque, ma in generale lascia un’impressione di vuoto. È piaciuto di più a Rob Sheffield, che su Rolling Stone gli ha dato quattro stelle su cinque definendolo «tra la musica più genuina ed eclettica che Bieber abbia mai fatto». L’ultima canzone del disco, “Forgiveness”, è in effetti un salmo gospel cantato dal pastore pentecostale Marvin Winans.

Negli ultimi mesi, Bieber è stato oggetto di insistenti attenzioni da parte di molti utenti dei social e di internet per via del suo presunto coinvolgimento, come vittima, dei giri loschi e dei reati per cui è stato condannato il rapper americano Sean “Diddy” Combs. Quando era un teen idol, Bieber era amico di Combs, con il quale appariva spesso in pubblico. I due hanno collaborato spesso, l’ultima volta nella canzone “Moments” pubblicata da Combs nel 2023.

Una delle più popolari teorie cospirazioniste legate al caso di Combs sosteneva che Bieber fosse una delle vittime dei giri di prostituzione e tratta di esseri umani accertati durante il processo, ed erano state interpretate in questo senso anche alcune parole della sua canzone “Lonely” del 2020. In realtà qualche settimana fa un rappresentante di Bieber ha negato esplicitamente che fosse stato tra le vittime degli abusi di Combs.