Un partito israeliano punto di riferimento della comunità ultraortodossa è uscito dalla coalizione di governo di Benjamin Netanyahu

Lunedì sera il partito israeliano Ebraismo della Torah Unito ha annunciato l’uscita dalla coalizione di governo del primo ministro Benjamin Netanyahu per via dei disaccordi su un disegno di legge che riguarda il servizio militare. Ebraismo della Torah Unito è uno dei principali partiti di riferimento della comunità ultraortodossa israeliana, ha due ministri nel governo e ha sette seggi nella Knesset, il parlamento israeliano. Con l’uscita del partito dalla coalizione di governo, che sarà effettiva a 48 ore dall’annuncio, la maggioranza parlamentare su cui Netanyahu può contare si ridurrà significativamente: sarà di soli 61 seggi su 120.
Netanyahu potrebbe trovarsi in maggiore difficoltà nel caso in cui anche lo Shas, un altro partito conservatore che rappresenta una parte della comunità ultraortodossa e che tradizionalmente è uno stretto alleato di Ebraismo della Torah Unito, decidesse di lasciare la coalizione di governo. Netanyahu ha però un po’ di tempo per provare a trovare un compromesso con i due partiti. Alla fine di luglio in ogni caso inizierà la pausa estiva del parlamento, che darà al primo ministro altro tempo per risolvere la crisi.
Il dissenso di Ebraismo della Torah Unito col resto del governo riguarda un tema molto discusso della politica israeliana, cioè il servizio militare, che è anche alla base del funzionamento dell’esercito di Israele. Nel paese i cittadini che hanno compiuto i 18 anni sono obbligati a fare il servizio militare, che dura circa tre anni per gli uomini e due per le donne, e successivamente sono iscritti nelle liste dei riservisti. Poi i cittadini possono essere richiamati per esercitazioni periodiche o per affiancare i militari di carriera in caso di conflitti, come succede dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza. Questo però non vale per la maggior parte degli ebrei ultraortodossi, le persone che seguono l’interpretazione più rigida e conservatrice della religione ebraica, per via di una concessione dell’allora primo ministro David Ben Gurion risalente al 1948.
I partiti che rappresentano queste comunità vorrebbero che l’esenzione fosse stabilita per legge, ma gran parte della società israeliana è contraria e vorrebbe al contrario che anche gli ebrei ultraortodossi facessero il servizio militare. La maggioranza ha in lavorazione un disegno di legge che soddisferebbe le richieste dei partiti ultraortodossi, ma finora la Knesset non lo ha votato.


