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  • Lunedì 14 luglio 2025

Da due giorni sono in corso gravi scontri nel sud della Siria

Tra la comunità drusa e quella beduina: sono state uccise decine di persone

Un uomo druso a Suwayda, nel marzo del 2025 (AP Photo/Omar Sanadiki)
Un uomo druso a Suwayda, nel marzo del 2025 (AP Photo/Omar Sanadiki)
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Domenica e lunedì ci sono stati scontri tra i membri della comunità drusa e della comunità beduina a Suwayda, nel sud della Siria: l’Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede nel Regno Unito che segue da anni quello che succede nel paese ed è ritenuta affidabile, ha detto che sono state uccise almeno 99 persone, tra cui membri della comunità drusa, di quella beduina e delle forze di sicurezza siriane.

I drusi sono una minoranza religiosa non musulmana che accoglie nella propria dottrina elementi dell’islam, dell’ebraismo, dell’induismo e del cristianesimo. Ci sono drusi anche in Libano e Israele; in Siria sono circa 500mila e sono concentrati soprattutto nella regione meridionale di Suwayda, che confina a sud con Israele. I beduini sono invece una tribù nomade, che pratica l’Islam sunnita (la religione prevalente in Siria), diffusa in diversi paesi del Nordafrica e della penisola araba.

Gli scontri sono iniziati dopo che i membri di una tribù beduina nella provincia di Suwayda avevano allestito un posto di blocco dove hanno attaccato e derubato un uomo druso, dando il via ad attacchi reciproci e rapimenti tra le tribù e i gruppi armati drusi. Lunedì, nel secondo giorno di scontri, sono arrivate sul posto le forze di sicurezza siriane, che sono intervenute a difesa della comunità beduina.

Da quando è finito il regime del dittatore Bashar al Assad, il nuovo governo del presidente ad interim Ahmad al Sharaa, del gruppo islamista Hayat Tahrir al Sham, ha in più occasioni detto di voler essere garante delle minoranze del paese, tra cui quella drusa. I drusi però si sono spesso detti preoccupati di non essere abbastanza protetti da parte del nuovo governo da possibili attacchi settari e fino ad ora i capi delle milizie si sono rifiutati di essere integrati nell’esercito.

Sempre lunedì è intervenuto anche l’esercito israeliano, che ha detto di aver sparato contro dei carri armati siriani diretti verso Sweida: Israele è da sempre vicino alla comunità drusa e ritiene al contrario una minaccia la formazione di milizie tra le comunità oltre il confine.

– Leggi anche: C’è un nuovo gruppo terroristico in Siria

Quello di questi giorni non è il primo scontro tra le diverse comunità della Siria da quando si è instaurato il nuovo governo di al Sharaa, che si regge su un equilibrio difficile da mantenere: a marzo più di mille persone erano state massacrate in scontri durati diversi giorni tra le forze filogovernative e gli alawiti, un gruppo fedele al vecchio regime di Assad, mentre a maggio più di 100 persone erano state uccise in scontri tra miliziani sunniti e drusi.