Il sito archeologico delle piramidi di Giza si è dato una rinfrescata
Visitarlo poteva essere un po' faticoso: grazie a una serie di miglioramenti il governo egiziano spera di attirare sempre più turisti

Le piramidi di Giza sono tra i siti archeologici più celebri al mondo, ma tra il traffico, il sovraffollamento e l’insistenza dei venditori ambulanti fino a qualche tempo fa visitarle poteva essere un po’ faticoso. Adesso invece l’area è stata riqualificata grazie a nuove infrastrutture pensate sia per tutelare il paesaggio, sia per migliorare l’esperienza dei visitatori e attirarne sempre di più.
Gli interventi riguardano la piana di Giza, l’area che si trova a pochi chilometri dalla capitale egiziana Il Cairo e che comprende le celebri piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, la Sfinge e la famosa Necropoli, oltre ad alcune piramidi minori e altri siti risalenti all’antico Egitto. Per migliorare la viabilità, l’ingresso al sito è stato spostato lungo l’autostrada Fayoum, circa 3 chilometri a sudovest delle piramidi, e per rendere più piacevole visitarlo sono stati costruiti un nuovo centro visitatori, nuovi negozi, bar e servizi. Per ridurre il traffico e l’inquinamento, invece, l’area è stata chiusa alle auto private e agli autobus turistici: si possono però usare 45 bus elettrici che si spostano da un sito all’altro, ognuno con apposite fermate.
Le nuove infrastrutture hanno cominciato a essere sperimentate a inizio aprile, dopo sette anni di lavori, che il governo egiziano aveva affidato all’azienda Orascom Pyramids Entertainment del miliardario egiziano Naguib Sawiris. Per ultimarli ci è voluto l’equivalente di alcune decine di milioni di euro, secondo Bloomberg più di 26, mentre secondo le stime citate dal Telegraph ben oltre 40. Tra le altre cose nel sito è stato aperto il ristorante Khufu’s, considerato uno dei migliori di Nordafrica e Asia minore, e c’è anche un lounge per le visite private.
La Orascom Pyramids Entertainment gestirà il sito per i prossimi undici anni, e ci guadagnerà proprio grazie ai tour privati, all’affitto degli spazi per gli eventi e ad altri accordi commerciali: gli incassi dei biglietti infatti continueranno a finire interamente al governo egiziano.
Amr Gazarin, un dirigente dell’azienda, ha detto a Bloomberg che il rinnovamento aiuterà a gestire anche un altro problema, cioè quello dei venditori ambulanti che offrono giri a dorso di cammello o a cavallo ai turisti, e che sono stati accusati di essere piuttosto aggressivi, così come di trattare male gli animali. Secondo Gazarin erano uno dei motivi per cui «la gente aveva paura di andare alle piramidi»: potranno ancora entrare nel sito archeologico, ma per non rischiare di essere espulsi dovranno stare in una zona circoscritta e un po’ isolata.
In un paese con una povertà diffusa come l’Egitto, e dove il turismo è una risorsa così importante, tuttavia, la decisione non è stata ben accolta: alcuni venditori hanno protestato per chiedere di poter stare più vicini alle piramidi, e altri hanno bloccato l’ingresso di alcune auto in segno di protesta.

Centinaia di turisti tra la Sfinge e la piramide di Cheope, 2 dicembre 2022 (Stephane Cardinale, Corbis via Getty Images)
Ogni anno la piana di Giza viene visitata da circa 2,5 milioni di persone, metà delle quali egiziane. L’obiettivo del governo egiziano è di raddoppiare questo numero e di raggiungere i 30 milioni di visitatori nel giro di dieci anni (per dare l’idea, nel 2024 il parco archeologico del Colosseo è stato visitato da 14,7 milioni di persone). Secondo il ministero del Turismo, ad aprile le visite alle piramidi sono aumentate del 24 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: visto che in Egitto il turismo era già in crescita dall’inizio del 2025, però, non è chiaro quanto abbia inciso il rinnovamento del sito.
Le nuove infrastrutture sono state aperte ufficialmente il 3 luglio, quando avrebbe dovuto esserci anche l’inaugurazione del Grande Museo Egizio (GEM), su cui il governo egiziano punta moltissimo per rilanciare il turismo nel paese. Il nuovo museo ha richiesto vent’anni di lavori e una volta inaugurato sarà il più grande museo archeologico di storia egizia al mondo. La sua inaugurazione però è stata rimandata numerose volte in parte per l’aumento dei costi, in parte per la pandemia e soprattutto per l’instabilità politica del paese: a giugno è stata posticipata di nuovo alla fine del 2025, per via della guerra tra Israele e Iran.
Il Grande Museo Egizio e le piramidi distano in linea d’aria un paio di chilometri: l’idea è che a progetto completato i due siti siano collegati attraverso una serie di percorsi pedonali con alberghi e altre attività commerciali.
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