• Domenica 13 luglio 2025

L’effetto più visibile del Giubileo a Roma non è quello che si pensava

Sono stati sbloccati cantieri trascurati per molti anni, mentre le grandi aspettative per il turismo sono state deluse

di Giulia Riva

Il ponte ad arco sull’autostrada A1 a Tor Vergata e la Vela di Calatrava, Roma, 24 maggio 2025
Il ponte ad arco sull’autostrada A1 a Tor Vergata e la Vela di Calatrava, Roma, 24 maggio 2025 (ANSA)
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Questo e gli altri articoli della sezione Capire il turismo di oggi sono un progetto del workshop di giornalismo 2025 del Post con la Fondazione Peccioliper, pensato e completato dagli studenti del workshop.

A Tor Vergata, quartiere nella zona sud-est di Roma noto soprattutto per l’università, la Vela di Calatrava era abbandonata dal 2005. La struttura, ben riconoscibile per la sua stazza e per la forma triangolare leggermente inclinata, era stata progettata dall’architetto e ingegnere spagnolo Santiago Calatrava come polo sportivo in vista dei Mondiali di nuoto del 2009. Avrebbe dovuto far parte di un più vasto complesso noto come Città dello Sport, ma non era mai stata portata a termine, ed era diventata uno dei tanti cantieri abbandonati di Roma. La sua costruzione subì infatti numerosi ritardi e interruzioni, dovuti a una gestione piuttosto caotica dei lavori e dei fondi necessari.

Il 7 luglio 2025, vent’anni dopo, la Vela è stata infine inaugurata, in tempo per ospitare le celebrazioni finali del cosiddetto Giubileo dei Giovani, che si terrà tra il 28 luglio e il 3 agosto: è uno dei tanti eventi previsti dal programma dell’anno giubilare, o Giubileo, cioè un periodo di circa 12 mesi considerato sacro e dal forte valore simbolico per la comunità cattolica di tutto il mondo, che confluisce a Roma e a Città del Vaticano per partecipare a momenti di preghiera e festeggiamenti.

La Vela di Calatrava non è l’unica opera pubblica che è stata conclusa dopo diversi anni di attesa: in occasione del Giubileo, è stato infatti approvato un vasto programma di ammodernamento, noto come Piano Giubileo 2025, che coinvolge Roma e le province di Viterbo, Frosinone, Latina e Rieti. Finanziato con fondi regionali, nazionali ed europei, per un totale di 4,8 miliardi di euro, è dedicato alla riqualificazione di oltre 600 opere tra infrastrutture, snodi urbani e zone verdi, ed è stato elaborato con l’ambizione di rendere Roma più accessibile e sostenibile per i pellegrini e i turisti.

Quello che è successo, invece, è che i lavori per il Giubileo sono stati utili soprattutto per chi vive a Roma, perché hanno permesso di riaprire infrastrutture che ormai da tempo si trovavano in stato di abbandono.

Per riqualificare il palasport di Tor Vergata, la cui struttura portante era stata costruita nel 2005, sono stati investiti 70 milioni di euro, in parte derivanti dalle risorse stanziate per il Giubileo e in parte da altre fonti di finanziamento. Oggi l’edificio può ospitare oltre ventimila persone e, al di là delle celebrazioni del Giubileo dei Giovani, in futuro dovrebbe diventare uno spazio per l’organizzazione di eventi, dotato anche di un’area verde.

Sempre a Tor Vergata, è stato ristrutturato l’accesso all’autostrada A1, in direzione Roma-Napoli. Il progetto risaliva al 1999 e avrebbe dovuto essere realizzato prima in occasione del Giubileo del 2000, poi dei Mondiali di nuoto del 2009, come parte del complesso della Città dello Sport: ogni volta però è stato abbandonato a causa della mancanza di fondi o delle difficoltà legate al ritrovamento di reperti archeologici, un “problema” che ha storicamente rallentato i lavori pubblici a Roma.

I lavori di costruzione sono infine ripresi nel 2024 e sono stati finanziati interamente con i fondi stanziati per il Giubileo, per un totale di oltre 28 milioni di euro. Al posto dei due precedenti cavalcavia, è stata realizzata una nuova struttura chiamata Ponte del Raccordo, dotata anche di una pista ciclopedonale. Il ponte dovrebbe agevolare lo scorrimento del traffico e garantire maggiore sicurezza, ma soprattutto mettere fine all’isolamento della zona, creando un collegamento con il Grande Raccordo Anulare e rendendo più accessibile la Vela di Calatrava, l’Università di Tor Vergata e il vicino Policlinico universitario. La realizzazione del Ponte del Raccordo è stato conclusa il 25 maggio 2025, ma la struttura non è ancora stata inaugurata.

Anche il Ponte dell’Industria, chiamato dai romani “Ponte di Ferro” per via della sua struttura interamente metallica, e situato tra i quartieri Ostiense, Marconi e Portuense, era chiuso da ormai quattro anni, dopo che un incendio l’aveva gravemente danneggiato nell’ottobre del 2021. L’inserimento nel Piano Giubileo 2025, con un finanziamento di 18 milioni di euro di cui 13 di fondi giubilari, ne ha evitato la chiusura definitiva e ha permesso la sua riapertura lo scorso 20 marzo.

Il ponte dell’Industria (o ponte di Ferro), riaperto nel dicembre 2021

Il ponte dell’Industria (o ponte di Ferro), riaperto nel dicembre 2021 (Cecilia Fabiano/ LaPresse)

L’intervento non ha soltanto dato a Roma un’opera importante per la mobilità ma ha anche contribuito a preservare una struttura di grande valore storico: il ponte fu infatti realizzato in Inghilterra e installato nel 1863, per iniziativa dell’allora Papa Pio IX, quando la città non era ancora la capitale del Regno d’Italia. Esso fu per Roma un importante passo verso la modernità, perché creò un collegamento ferroviario tra la Stazione Termini e Civitavecchia. Nei decenni successivi divenne piuttosto noto: qui furono girate le scene di alcuni celebri film, come La banda degli onesti (1956) e Le fate ignoranti (2001), ma si verificò anche un episodio storico tutt’oggi controverso, ricordato come “l’eccidio del Ponte dell’Industria”, quando il 7 aprile 1944 dieci donne furono assassinate dai nazisti per aver sottratto pane e farina da un forno che riforniva le truppe delle SS (il gruppo paramilitare del regime nazista).

La realizzazione del Piano Giubileo 2025 ha subìto numerosi ritardi, tanto che a maggio erano 61 le opere non ancora iniziate tra le 323 considerate «indifferibili». Ma proprio i lavori pubblici in corso in tutta Roma potrebbero diventare il vero lascito del Giubileo alla città, più duraturo e strutturale rispetto alla crescita del settore turistico.

I vantaggi per il turismo sono del resto piuttosto incerti. Ci si aspettava infatti che con il Giubileo arrivassero a Roma molte più persone: fin dal 2024 si diceva che sarebbero state decine di milioni, più di quelle che avevano partecipato al Giubileo del 2000. Questo avrebbe dovuto portare alla sola città un guadagno di circa 17 miliardi di euro, secondo l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di commercio.

Finora però queste previsioni sono state disattese: tra gennaio e maggio sono arrivati in città 5,5 milioni di pellegrini, molti meno rispetto alla previsione di 30-35 milioni circolata alla fine del 2024. Il turismo dei pellegrini è inoltre molto diverso da quello tradizionale, dal momento che si appoggia più alle strutture di accoglienza religiose o messe a disposizione dall’amministrazione comunale, piuttosto che su hotel o case vacanza, e non contribuisce quindi granché ai guadagni di Roma e dintorni.

Ma anche i dati relativi agli arrivi e alle presenze di turisti a Roma nel 2025 – cioè, rispettivamente, del numero di check-in in hotel e bed & breakfast e delle notti trascorse dai visitatori al loro interno – confermano che il settore non è cresciuto quanto ci si sarebbe aspettato: secondo le stime dell’assessorato al Turismo di Roma, tra gennaio e aprile del 2025 gli arrivi avevano superato quelli del 2024 del 4,1 per cento.

La crescita del turismo generata dai grandi eventi religiosi o sportivi tende in ogni caso a essere piuttosto effimera e può essere accompagnata da alcuni effetti negativi che colpiscono direttamente chi vive in città: nel caso del Giubileo, a Roma si è per esempio registrato un aumento generalizzato dei prezzi di cibo, bibite, trasporti, ma soprattutto degli affitti brevi, e il conseguente aggravamento della crisi abitativa già in corso.

Al contrario, i programmi di costruzione e di riqualificazione che accompagnano queste manifestazioni sono in grado di migliorare la qualità della vita dei residenti, aumentando l’accessibilità e l’efficienza dei servizi.