Un tribunale spagnolo ha stabilito che l’inquinamento degli allevamenti intensivi viola i diritti umani di chi ci abita intorno

(AP Photo/Luca Bruno)
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In Spagna il Tribunale superiore di giustizia della Galizia, il più importante tribunale nella regione, ha stabilito che i diritti umani di circa 20mila residenti del comune di A Limia sono stati violati a causa del grave inquinamento prodotto dalle centinaia di allevamenti intensivi presenti nell’area. Il tribunale ha condannato il governo regionale e l’ente nazionale che sovrintende la gestione delle risorse idriche per aver messo in pericolo la salute dei residenti inquinando il bacino di As Conchas e le aree circostanti. È la prima sentenza al mondo di questo genere, anche se l’impatto degli allevamenti intensivi sull’ambiente e sulle persone che vivono nelle loro vicinanze è documentato da tempo. La Spagna è il più grande produttore di carne suina in Europa e un terzo degli allevamenti è in Galizia.

Il caso era stato portato in tribunale da sette residenti, sostenuti da alcune organizzazioni, che avevano raccontato di come gli abitanti di A Limia non potessero più aprire le finestre per la puzza, e non si fidassero più a bere l’acqua pubblica per paura che i bacini fossero contaminati. Durante le udienze, gli esperti chiamati a certificare i livelli di inquinamento nell’area hanno detto di aver trovato nell’ambiente batteri resistenti agli antibiotici. Hanno anche detto che il bacino idrico era gravemente contaminato, con livelli di nitrati nell’acqua fino a mille volte superiori a quelli normali. I nitrati sono composti chimici contenenti azoto e ossigeno usati nei processi di conservazione della carne, che ad alta concentrazione possono diventare un fattore di rischio per alcuni tumori.

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