È indagato per omicidio colposo l’autista dell’autocisterna che causò le esplosioni del distributore a Roma

Un vigile del fuoco sul luogo dell'esplosione in via dei Gordiani a Roma (ANSA/ANGELO CARCONI)
Un vigile del fuoco sul luogo dell'esplosione in via dei Gordiani a Roma (ANSA/ANGELO CARCONI)

La procura di Roma ha aperto un’indagine per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni gravi nei confronti di Mauro Bagaglini, l’autista dell’autocisterna carica di GPL che aveva causato le esplosioni in un distributore di benzina e GPL a Roma. Le esplosioni, avvenute venerdì 4 luglio in via dei Gordiani, nel quartiere Prenestino, avevano causato la morte di una persona e il ferimento di 45. Tra queste c’era anche Bagaglini, che lavora per la società che gestiva la stazione di servizio, Ecogasauto: è la persona che ha riportato le ferite maggiori nell’incidente dopo Claudio Ercoli, il dipendente della stazione di servizio morto il 9 luglio.

Le esplosioni erano state due: la prima, più piccola, era avvenuta dopo una dispersione di GPL durante l’operazione di rifornimento del serbatoio della stazione di servizio; questa dispersione, le cui cause sono ancora da chiarire, aveva causato alcuni incendi di dimensioni ridotte, per cui erano stati chiamati i vigili del fuoco. Pochi minuti dopo il loro arrivo però c’era stata un’altra esplosione, di dimensioni maggiori.

È stato chiarito lo sviluppo di quest’ultima: le sue modalità sono descritte da un’espressione tecnica in inglese, BLEVE. È una sigla che in italiano significa “esplosione causata dall’espansione del gas prodotto da un liquido pressurizzato che ha raggiunto il suo punto di ebollizione”. In questo caso il BLEVE è stato causato dal GPL nell’autocisterna che stava rifornendo il serbatoio del distributore.

Il GPL, cioè il gas di petrolio liquefatto, viene trasportato e stoccato a una pressione tale da rimanere allo stato liquido, in modo che occupi meno spazio: dunque all’interno dell’autocisterna era allo stato liquido. A un certo punto il sistema che regolava la pressione dell’autocisterna deve aver smesso di funzionare, facendo passare il GPL allo stato gassoso e quindi provocandone l’espansione, e conseguentemente la rottura della cisterna.

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