In Francia è stata perquisita la sede del Rassemblement National nell’ambito di un’inchiesta su presunti finanziamenti illeciti

Marine Le Pen, a sinistra, e Jordan Bardella, a destra, 2 giugno 2024 (AP Photo/Thomas Padilla)
Marine Le Pen, a sinistra, e Jordan Bardella, a destra, 2 giugno 2024 (AP Photo/Thomas Padilla)

Mercoledì mattina è stata effettuata una perquisizione nella sede parigina del partito di estrema destra francese Rassemblement National (RN). L’operazione è avvenuta nell’ambito di un’inchiesta avviata a luglio dell’anno scorso, e riguarda presunte irregolarità nel finanziamento delle ultime campagne elettorali del RN: le regionali del 2021, le presidenziali e legislative del 2022 e le europee del 2024. La procura di Parigi sta indagando per capire se il partito abbia violato la legge, accettando prestiti abituali da parte di privati. Il RN è tra i partiti che hanno utilizzato di più questa fonte di finanziamento, che la legge francese non vieta in assoluto ma regolamenta in modo molto rigido: i prestiti devono essere rimborsati entro un periodo di tempo stabilito e non devono essere erogati «a scadenze regolari» (cosa che invece si sospetta abbia fatto il partito). La procura sta indagando anche su presunte fatture gonfiate allo scopo di aumentare i rimborsi pubblici.

Non è la prima volta che il RN viene indagato per questioni di soldi. L’anno scorso il partito era stato condannato (con sentenza passata in cassazione) a pagare una multa da 250mila euro per un rimborso eccessivo riguardante la campagna elettorale legislativa del 2012; a marzo di quest’anno un tribunale di Parigi aveva condannato per appropriazione indebita di fondi dell’Unione Europea 24 membri di RN, tra cui Marine Le Pen, storica leader del partito e figlia del fondatore Jean-Marie Le Pen. Oltre a 4 anni di carcere, Le Pen aveva anche ricevuto la condanna all’ineleggibilità per 5 anni. Jordan Bardella, attuale presidente di RN – che non era presente al momento della perquisizione – ha definito l’operazione «un attacco al pluralismo e all’alternanza democratica».