Un uomo britannico morto 12 anni fa negli Stati Uniti è stato identificato grazie al DNA e alla genealogia

Ritratto di un uomo morto a Phoenix, in Arizona, nel 2013 e identificato solo nel 2025 (Polizia di Phoenix)
Ritratto di un uomo morto a Phoenix, in Arizona, nel 2013 e identificato solo nel 2025 (Polizia di Phoenix)

Il 25 febbraio 2013 a Phoenix, in Arizona, un uomo che non aveva documenti con sé morì a casa di un suo amico: l’amico disse alla polizia che l’uomo si chiamava Michael Sidney Hill, era nato il 23 aprile del 1937 ed era inglese, ma non conosceva nessun suo parente e non aveva modo di provare la sua identità. Per questo fino a quest’anno i resti dell’uomo sono stati considerati non identificati. Ora le cose sono cambiate grazie a un metodo noto come “genealogia genetica investigativa”.

Un gruppo di ricercatori britannici e statunitensi ha confermato l’identità dell’uomo confrontando il suo DNA con una banca dati in cui sono raccolti dati su milioni di profili genetici di persone che si sono sottoposte a test del DNA venduti dalle piattaforme per la costruzione degli alberi genealogici. Questo genere di dati consente di trovare delle corrispondenze tra persone che forse sono imparentate alla lontana. Corrispondenze di questo tipo di per sé non sono sufficienti per confermare l’identità di una persona, anche perché di solito vengono trovate tra persone che non si conoscevano. Tuttavia se abbinate alle tecniche tradizionali per la ricostruzione di un albero genealogico, basate sulla consultazione di documenti come atti di nascita, di matrimonio e di morte negli archivi pubblici, possono servire a trovare presunti parenti più prossimi.

Nel caso di Michael Sidney Hill è andata proprio così: i ricercatori sono riusciti a rintracciare i figli di una cugina dell’uomo, che poi hanno acconsentito a farsi analizzare il DNA per confermare la sua identità. Hill non aveva figli né altri parenti più vicini.

Craig Paterson, criminologo dell’Università di Sheffield Hallam, ha detto che questo caso dimostra che la genealogia genetica investigativa può essere usata anche nel Regno Unito per risolvere casi criminali irrisolti, come è già capitato in molte occasioni negli Stati Uniti, in Canada e in Australia. Il caso più famoso è quello del cosiddetto “Golden State killer”, l’autore di 10 omicidi e di una cinquantina di stupri individuato nel 2018, circa quarant’anni dopo i suoi crimini.

Hill è stato il primo cittadino britannico identificato con la genealogia genetica investigativa.

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