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  • Venerdì 4 luglio 2025

La Russia è il primo paese a riconoscere il regime dei talebani in Afghanistan

C'entrano gli interessi economici comuni e la lotta contro il terrorismo islamico dell'ISIS-K

Sostenitori del regime dei talebani durante una manifestazione a Kabul, nell'agosto del 2023 (Nava Jamshidi/Getty Images)
Sostenitori del regime dei talebani durante una manifestazione a Kabul, nell'agosto del 2023 (Nava Jamshidi/Getty Images)
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Giovedì la Russia è diventata il primo paese al mondo a riconoscere come legittimo il regime dei talebani, che governano l’Afghanistan dal 2021. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri afghano Amir Khan Muttaqi, dopo essersi incontrato a Kabul con l’ambasciatore russo in Afghanistan, Dmitry Zhirnov. È una decisione notevole che segna un grande avvicinamento tra Russia e Afghanistan, che si spiega sia con la volontà dei due paesi di migliorare i rapporti commerciali, sia con lotta comune contro il terrorismo islamico dell’ISIS-K. È inoltre un avvicinamento importante per la Russia, che da quando ha iniziato la guerra in Ucraina è sempre più isolata a livello internazionale.

L’Afghanistan era stato governato una prima volta dai talebani tra il 1996 e il 2001, quando il loro regime fu rovesciato dall’intervento militare americano successivo agli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 a New York e Washington. Avevano ripreso il potere nell’agosto del 2021, dopo un rapidissimo e inaspettato collasso dell’esercito e delle forze di polizia afghane. Da allora hanno ricominciato a governare il paese imponendo un durissimo regime basato sulla sharia, l’insieme di princìpi morali e giuridici islamici che i talebani applicano in una forma estremamente radicale, e reprimendo moltissimi diritti.

Pur non essendo riconosciuto come legittimo da nessun altro paese finora, negli ultimi anni delegazioni dei talebani erano comunque state invitate in Russia in varie occasioni ufficiali: nel 2022 e nel 2024 avevano partecipato al Forum economico di San Pietroburgo (un convegno annuale di leader politici e imprenditori vicini alla Russia) e nel luglio di un anno fa il presidente russo Vladimir Putin li aveva definiti «alleati nella lotta contro il terrorismo».

La storia dei rapporti tra Russia e Afghanistan è molto lunga e complessa: nel 1979 infatti le truppe sovietiche invasero il paese per instaurare un governo comunista che per dieci anni amministrò il paese con metodi brutali, fino a che venne sconfitto nella guerra contro i mujaheddin, guerriglieri di ispirazione islamica.

Nel 2003 la Russia dichiarò i talebani un’organizzazione terroristica per il sostegno che diedero ai separatisti del Caucaso. Le cose però nel frattempo sono cambiate molto, e la Russia, insieme alla Cina, è stato uno dei primi paesi a riattivare la sua ambasciata a Kabul, anche nell’ottica di una cooperazione economica. Russia e talebani hanno inoltre almeno un nemico in comune: il gruppo terroristico ISIS-K, affiliato all’ISIS e attivo principalmente in Afghanistan, responsabile dell’attentato di marzo dell’anno scorso al teatro Crocus City Hall di Mosca in cui furono uccise 145 persone.