Secondo la CIA i bombardamenti statunitensi avrebbero «gravemente danneggiato» il programma nucleare iraniano

Un'immagine satellitare del sito nucleare di Fordo, il 22 giugno (ANSA/EPA/MAXAR TECHNOLOGIES)
Un'immagine satellitare del sito nucleare di Fordo, il 22 giugno (ANSA/EPA/MAXAR TECHNOLOGIES)

John Ratcliffe, direttore della CIA – l’agenzia di intelligence esterna degli Stati Uniti – ha detto in un comunicato che i bombardamenti statunitensi compiuti contro l’Iran avrebbero «gravemente danneggiato» il programma nucleare iraniano. Nel comunicato Ratcliffe ha detto che diversi siti nucleari iraniani «sono stati distrutti» e che ci potrebbero volere anni per ricostruirli.

Il comunicato di Ratcliffe è stato pubblicato un giorno dopo che diversi giornali statunitensi avevano diffuso il contenuto di un rapporto della Defense Intelligence Agency (DIA), la principale agenzia militare d’intelligence per l’estero, secondo cui i bombardamenti degli Stati Uniti non avrebbero distrutto i siti nucleari iraniani, ma nel migliore dei casi solo rallentato di qualche mese le capacità del paese di arricchire l’uranio, il procedimento che può poi portare alla costruzione di un’arma atomica.

Il rapporto era stato definito come low confidence, cioè con un livello di affidabilità basso, e la sua conclusione era in netto contrasto con quanto avevano sostenuto in questi giorni sia il presidente statunitense Donald Trump, sia il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Entrambi avevano presentato i bombardamenti ai siti nucleari iraniani come un successo: Trump aveva detto che avevano «annientato» il programma di arricchimento dell’uranio, per Netanyahu lo avevano ridotto «in rovine».

Il comunicato di Ratcliffe è piuttosto generico e non fornisce dettagli su quali sarebbero i danni subiti dai siti nucleari iraniani: mercoledì il segretario di Stato statunitense Marco Rubio aveva detto che i danni maggiori sarebbero stati provocati dagli attacchi al centro di conversione dell’uranio di Isfahan, e non alle strutture sotterranee di Fordo, quelle meglio protette e più discusse negli ultimi giorni. Il centro di conversione serve a trasformare l’uranio arricchito dallo stato gassoso (quello in cui si trova all’interno delle centrifughe durante il processo di arricchimento) a quello solido, usato nelle centrali e nelle bombe atomiche.

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