I resti di Alessandro Coatti sono arrivati a Ravenna e saranno esaminati per l’indagine italiana sul suo omicidio

Lunedì i resti di Alessandro Coatti, l’italiano ucciso in Colombia all’inizio di aprile, sono arrivati in Italia e sono stati portati all’obitorio dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna. Saranno sottoposti a nuovi esami autoptici nelle indagini sull’omicidio condotte dalla pubblica ministera della procura di Roma Angela Scorza. Sull’omicidio di Coatti sono in corso due indagini separate: quella italiana per ora è contro ignoti, mentre in quella colombiana sono stati arrestati quattro cittadini colombiani, tre uomini e una donna.
L’ipotesi sull’omicidio ritenuta più probabile è che Coatti fosse stato adescato attraverso un’app di incontri da un gruppo criminale intenzionato a derubarlo. È un tipo di crimine comune in Colombia: Coatti potrebbe essere stato drogato e stordito con alcune sostanze, come successo ad altri turisti stranieri, e poi ucciso. In seguito il suo corpo era stato smembrato, probabilmente per complicare le indagini e per rendere meno probabile il suo ritrovamento e l’identificazione dei responsabili.
Coatti era originario di Longastrino, in provincia di Ravenna, ed era un biologo molecolare. Aveva 38 anni e si trovava a Santa Marta, nel nord della Colombia, in vacanza.