Tra giovedì e venerdì ci sono stati due naufragi al largo della Libia: si teme che siano morte sessanta persone migranti

Un'imbarcazione che trasporta un gruppo di persone migranti, 16 marzo 2024 (Simone Boccaccio/SOPA Images via ZUMA Press Wire, ANSA)
Un'imbarcazione che trasporta un gruppo di persone migranti, 16 marzo 2024 (Simone Boccaccio/SOPA Images via ZUMA Press Wire, ANSA)

Sessanta persone migranti risultano disperse a causa del naufragio di due imbarcazioni al largo delle coste della Libia, nel Mediterraneo centrale, tra il 12 e il 13 giugno. L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (in inglese IOM) ha detto che la prima imbarcazione era partita giovedì dalla regione di Tripoli, nella parte occidentale del paese, mentre la seconda il giorno seguente da Tobruk, in quella orientale. Nel primo naufragio sono state soccorse cinque persone e si teme che 21 siano morte; secondo l’unica persona sopravvissuta, nel secondo ne risultano disperse 39.

L’IOM ha detto che le persone migranti morte nel tentativo di attraversare il mar Mediterraneo e raggiungere l’Europa dall’inizio del 2025 sono almeno 743. Di queste, 538 sono morte nel Mediterraneo centrale, che resta la rotta migratoria più pericolosa sia per viaggi sempre più rischiosi, sia per le difficoltà dei soccorsi, sia per le crescenti limitazioni alle operazioni umanitarie.

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